Grace Hopper, l’inventrice del termine “Bug” (e non solo)

Dallo studio sul linguaggio di programmazione COBOL, fino ad arrivare a quella definizione che ha fatto la storia

08/03/2024 di Enzo Boldi

Un parola, poi diventata un concetto che ancora oggi è la rappresentazione classica di uno dei più classici problemi informatici. Anche se si tratta di un’evoluzione dialettica, dobbiamo sapere che quando in informatica si parla di “bug” non si faceva, in origine, a un qualcosa di intangibile. Perché a coniare, per la prima volta nella storia, questo termine è stata l’americana Grace Hopper nel secondo dopoguerra. E non è la sola “invenzione” riconducibile a questa donna che ha rappresentato una delle pietre miliari dell’evoluzione tecnologica mondiale.

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Parlare di lei solo per aver coniato e diffuso un termine – entrato con forza all’interno del vocabolario e del gergo dell’informatica – che ancora oggi viene utilizzato per definire una problematica, è limitativo. Perché Grace Hopper ha avuto un ruolo fondamentale anche nello sviluppo di un linguaggio di programmazione (COBOL) ancora oggi molto utilizzato, soprattutto per quel che riguarda i software legati al mondo bancario. Insomma, un contributo a 360° iniziato fin da giovane, completando il dottorato in matematica e matematica applicata all’Università di Yale nel 1934.

Grace Hopper, l’inventrice del termine “Bug” (e non solo)

Al termine del dottorato di ricerca, Grace Hopper prima si dedicò all’insegnamento, per poi entrare nella Riserva della Marina militare statunitense nel 1943. Erano gli anni della Seconda Guerra Mondiale, quelli più complessi anche per quel che concerne le innovazioni tecnologiche. E proprio in quel frangente, la newyorkese iniziò a lavorare sul primo computer Harvard Mark I. Da quel momento, l’informatica divenne una parte integrante della sua carriera. Infatti, nel 1949 entrò a far parte del team della Eckert-Mauchly Computer Corporation che, proprio in quegli anni, stava sviluppando quello che diventò il primo computer commerciale, chiamato UNIVAC I. E proprio in quei frangenti, lei ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo di COBOL, un linguaggio di programmazione fondamentale per i primi prototipi delle macchine di calcolo informaticamente avanzate.

Il suo lavoro, poi, proseguì con lo sviluppo di computer militari. Ma dunque, quando introdusse il concetto di Bug? Stando alle testimonianze storiche, dobbiamo tornare indietro nel tempo. Era il 1947 e Grace Hopper stava lavorando sul primo computer Harvard Mark I. E tra i suoi appunti, è stata ritrovata la risoluzione a un problema a quella macchina che non stava funzionando come doveva. Un problema a cui non si trovava soluzione, fino a quando non venne trovata una “falena” all’interno dei circuiti. Ed ecco che lei stessa parlò per la prima volta di “bug”.

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