Giuseppe Conte: «Chiedo ai leader delle forze politiche di dirci se vogliono continuare»

Giuseppe Conte ha iniziato la conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi per le 18.15 e trasmessa in diretta anche sulla sua pagina Facebook Ufficiale.

Giuseppe Conte: «Il mio governo nato sotto gli scetticismi»

Il presidente del Consiglio ha cominciato la conferenza stampa ricordando la ricorrenza di «sabato scorso è stata la festa della Repubblica e il primo compleanno del governo da me presieduto. Il primo giugno 2018 insieme a tutti i miei ministri abbiamo prestato giuramento». «Ricordo quel momento» ha continuato il presidente del Consiglio sottolineando lo «scetticismo» che aveva accolto l’insediamento del governo. Conte ha evidenziato anche che lo scetticismo si è talvolta tradotto in «notazioni critiche» che si sono appuntate sopratutto sul «contratto» e sulla carica «del sottoscritto, non iscritto a nessun partito o movimento politico». Il suo incarico, ha ricordato Conte, è sempre stato di una «terza figura investiva del compito di garanzia di attuazione del contratto e di operare la necessaria sintesi politica». Per quanto riguarda il primo aspetto, ha aggiunto Conte, «non mi sono mai preoccupato perché ho sempre ritenuto il contratto una garanzia della tenuta del governo». Anche in merito al secondo aspetto, Conte dice di averlo «affrontato con relativa tranquillità e mi sono determinato ad accettare l’incarico perché seppur privo di una mia forza politica di sostegno ho ritenuto di poter attingere la mia legittimazione direttamente dall’art 95 della costituzione». «Mi piace ricordare a distanza di tempo anche le parole che ho declamato quando ho prestato quel giuramento», ha continuato Giuseppe Conte, ricordando le parole pronunciate di fronte al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Quel giuramento è stato e sempre sarà il faro della mia azione come presidente del Consiglio. Abbiamo rivendicato la formula di essere il governo del cambiamento, un governo nato dall’incontro di due forze politiche entrambe convinte» della necessità di «invertire gli indirizzi politici» dei governi precedenti incapaci di interpretare «le istanze, i bisogni e le paure dei cittadini che con urgenza chiedevano un cambiamento autentico». Giuseppe Conte ha poi ricordato quanto fatto fino ad ora, dagli interventi economici per «reintegrare gli esiliati, i cittadini sfiduciati» e difendere «le fasce della popolazione più duramente colpite dalla crisi economica», fino alla risposta di un « desiderio di sicurezza fortemente sentito dai cittadini», intervenendo anche sulla «tratta criminale degli esseri umani».

Giuseppe Conte: «Ho sottovalutato l’effetto della campagna elettorale europea, non posso assicurare la durata del governo»

«Questa esperienza di governo ha dovuto convivere con alcune consultazioni elettorali» e «convivere con campagna elettorale pressoché permanente. Ne ha risentito il clima di tensione, io stesso avevo sottovalutato questo aspetto». Giuseppe Conte ha quindi riconosciuto il grande successo ottenuto dalla Lega alle elezioni europee, e lo smacco subito dal Movimento 5 Stelle che non ha ottenuto risultati all’altezza delle aspettative. «La consultazione europea si è rivelata molto aspra e intesa, accreditando un’immagine di stallo del governo. Questa è una falsità, il governo ha continuato a lavorare». «La Lega ha riscosso un successo significativo e i 5 stelle ne sono usciti penalizzati» ha aggiunto il presidente del Consiglio, specificando che «trattandosi di una consultazione europea non ha ricadute dirette nella distribuzione delle forze rappresentate nel nostro parlamento, ma le forze politiche sono comunità di donne e uomini e quindi i risultati provocano esaltazione nei vincitori e delusione negli sconfitti». Questo clima da «eccitazione elettorale, è un clima che non giova all’azione di governo. Il mio motto è sobri nelle parole, operosi nelle azioni. Se continuiamo a indugiare nelle provocazioni a mezzo stampa, nelle freddure a mezzo social non possiamo lavorare. Questo inevitabilmente pregiudica l’azione di governo».

«Di Maio e Salvini siano coerenti o mi dimetto»

«Non possono essere certo della sua durata, non dipende solo da me. – ha aggiunto Giuseppe Conte- Ma posso assicurarvi che fino all’ultimo giorno questo sarà il governo del cambiamento».Il presidente del Consiglio si è quindi rivolto ai due vicepremier chiedendogli di «operare una chiara scelta e di dirci se hanno intenzione di proseguire nello spirito del contratto». «Se i comportamenti di M5s e Lega non fossero coerenti e conseguenti con trasparenza e nel rispetto delle procedure costituzionali rimetterò il mandato nelle mani del presidente della Repubblica – ha aggiunto Conte-  È compito delle forze politiche decidere, ma la risposta deve essere chiara, inequivoca e rapida perché il paese non può attendere».

La conferenza stampa indetta da Giuseppe Conte alla chiusura dei mercati

Il presidente del Consiglio aveva annunciato in mattinata la conferenza stampa per le 18.15. «Ho alcune cose importanti da dire a tutti voi» aveva scritto sui social network invitando i cittadini a seguire la diretta streaming su Facebook. Inizialmente alcune voci avevano parlato dell’ipotesi dimissioni, mentre con l’avvicinarsi dell’appuntamento a Palazzo Chigi è trapelata l’indiscrezioni che accreditavano la richiesta di una maggiore autonomia nelle trattative con le autorità europee. L’annuncio della conferenza stampa è arrivato dopo giorni di forte tensione nel governo giallo-verde e c’era grande attesa per le dichiarazioni programmate dopo la chiusura dei mercati finanziari. Una decisione presa per tutelare l’economia del Paese da reazioni economiche pericolose. A margine di un evento alla Luiss di Roma, il presidente del Consiglio aveva dichiarato che  era intenzionato a mutare il suo ruolo da «garante del contratto» a «garante degli interessi degli italiani».

(Credits immagine di copertina:  ANSA/FILIPPO ATTILI UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI)

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