Giuseppe Brini candidato con Lega a Pontedera: «Ho una famiglia normale, non ho gay»

Una famiglia «normale» è una famiglia senza «gay». O almeno così è secondo Giuseppe Brini, candidato della coalizione di centrodestra alle elezioni di Pontedera. Lo ha detto chiaro e tondo durante la conferenza stampa della sua candidatura ufficiale, parlando dell’orgoglio si essere italiano. Intorno a lui il gelo: lapsus o battuta mal riuscita?

Giuseppe Brini e la frase infelice: ««Ho una famiglia normale, non ho gay»

Vero è che nella coalizione di centrodestra che sostiene Giuseppe Brini c’è anche Fratelli d’Italia. Il partito guidato da Giorgia Meloni ha fatto della famiglia «tradizionale» il suo baluardo: niente divorzi e niente omosessuali. Eppure quella frase ««Ho una famiglia normale, non ho gay, non ho niente» ha suscitato la preoccupazione di Susanna Ceccardi ed Edoardo Ziello, presenti alla prima uscita pubblica del candidato in rappresentanza della Lega. Uno sguardo furtivo e raggelato tra i due, ma si decide di non intervenire, magari non se n’è accorto nessuno. Invece così non è stato, e lo stesso Ziello ha dovuto rimediare con i giornalisti. «La frase sui gay, pronunciata da Giuseppe Brini durante il suo discorso di ufficializzazione della candidatura a sindaco, è imbarazzante e non rispecchia in alcun modo il pensiero della Lega, partito inclusivo che guarda al futuro» ha scritto in una nota il deputato, concludendo che «per noi ognuno è libero di seguire l’orientamento sessuale che più lo aggrada e questo è testimoniato dal fatto che abbiamo iscritti e simpatizzanti omosessuali»

Giuseppe Brini chiede scusa, ma la toppa è peggio del buco

Condanne a quella frase sono arrivate dai social network, dalle fila del Partito Democratico, della Lega e del Movimento 5 stelle. E Giuseppe Brini? si scusa, ovviamente. Su Facebook il candidato chiede perdono per «aver offeso la sensibilità di persone che non debbono essere giudicate per la propria inclinazione sessuale». «Mi sono espresso male […] e me ne dispiaccio » spiega il candidato, promettendo che dimostrerà «con i fatti meglio che a parole, dimostrerò che nessuno verrà discriminato con la nostra azione di governo. Le persone che rispettano le regole, di ogni sesso o colore, saranno al centro della nostra azione amministrativa». Poi in conclusione, arriva la nuova gaffe. Una nuova veste del «non sono omofobo ho molti amici gay» e del «non sono razzista, ho molti amici neri». Giuseppe Brini infatti chiude il suo post dicendo che nelle liste che lo sostengono «sono presenti anche candidati dichiaratamente omosessuali», che sopratutto «sono stati scelti soltanto in base alle loro capacità». Peggio la toppa del buco.

(Credits immagine di copertina: frame video YouTube service quinews)

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