In Abruzzo, si è rotto il centro-destra
10/08/2018 di Gianmichele Laino
L’unica cosa che teneva ancora insieme Matteo Salvini e Silvio Berlusconi era rappresentata dalle amministrazioni locali di centro-destra che governano insieme regioni e comuni. L’annuncio del candidato governatore in Abruzzo Giuseppe Bellachioma rompe anche questo mito e fa cadere completamente quelli che, ormai, erano i cocci del progetto Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia e che aveva retto fino alle elezioni del 4 marzo 2018.
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Giuseppe Bellachioma ha annunciato che la Lega correrà da sola in Abruzzo
«La decisione è presa – ha annunciato Bellachioma -. In Abruzzo la Lega correrà da sola. Chi ci ama ci segua e andiamo a vincere». Le voci sulla rottura della coalizione della regione dell’Italia centrale si erano fatte sempre più insistenti negli ultimi giorni. Tuttavia, anche Matteo Salvini era stato più volte interpellato sul tema dalla stampa, si era cercato di mantenere sempre uno spiraglio aperto su una soluzione condivisa.
Invece, al momento, la situazione sembra essere piuttosto delineata verso la rottura dell’unità del centro-destra. Un banco di prova importante per la Lega che avrà l’ennesima possibilità di misurare la propria forza politica in un momento in cui tutti i sondaggi le sorridono. Occhio anche all’effetto domino: in autunno, infatti, sono previste elezioni regionali anche in Basilicata e in Trentino Alto Adige. Anche qui la situazione non è ancora chiarissima a proposito degli schieramenti di partenza e il modello Abruzzo potrebbe ripetersi anche in queste regioni.
Giuseppe Bellachioma rompe il centrodestra anche a livello locale
Le elezioni nella regione dell’Italia centrale si sono rese necessarie perché l’attuale governatore Luciano D’Alfonso ha optato per il seggio alla Camera dei Deputati conquistato alle scorse elezioni politiche del 4 marzo. La legislatura sarebbe dovuta durare almeno un altro anno, invece si è arrivati allo scioglimento anticipato del consiglio regionale. L’Abruzzo, dunque, sarà la spia per determinare quanto – anche a livello locale – il progetto del centrodestra unitario potrà essere considerato un’esperienza chiusa.