Giulia Sarti smentisce Favia: «Né Bugani né il M5S c’entrano con l’hackeraggio»

Giulia Sarti sceglie Twitter per smentire le dichiarazioni fatte nei gironi scorsi da Giovanni Favia, il quale aveva ipotizzato che dietro l’hackeraggio delle foto private della deputata ci fosse un piano di vendetta messo in atto dallo stesso Movimento 5 Stelle: «Non c’entrano nulla».

Giulia Sarti smentisce Favia: «Né Bugani né il M5S c’entrano con l’hackeraggio»

Con un tweet in cui riporta la foto dell’intervista rilasciata da Giovanni Favina al Corriere della Sera, Giulia Sarti smentisce che dietro l’hackeraggio delle sue foto ci sia un piano di vendetta interna dei pentastellati. «Per evitare che si alimentino ulteriori assurdità, chiariamo una volta per tutte: Max Bugani e il M5S non c’entrano nulla» scrive nel post la deputata coinvolta nello scandalo rimborsopoli e vittima di revenge porn.  «Sul resto delle dichiarazioni di Giovanni Favia mi astengo dal commentare ricostruzioni prive di senso» aggiunge l’ex presidente della Commissione Giustizia. Favia, uno dei primi espulsi dal Movimento Cinque Stelle, aveva ipotizzato che Sarti fosse stata vittima di un piano di alcuni pentastellati che l’avevano spiata in virtù del rapporto che intratteneva con lui.

La gola profonda de Le Iene «L’hackeraggio del 2013 avvenuto da un pc di Montecitorio» ma Vignaroli smentisce

A smentire le ricostruzioni fatte da Favia sarebbe anche un altro deputato M5S, intervistato da Le Iene. La fonte, che ha preferito rimanere anonima, avrebbe dichiarato al programma televisivo che Stefano Vignaroli avrebbe confermato che «l’indagine su chi avesse hackerato gli account si fermò quando si accorsero che il lavoro di accesso fu fatto da pc della Camera». Vignaroli, anche lui vittima dell’hackeraggio delle caselle email del 2013 ha pubblicamente smentito quanto dichiarato dalla “gola profonda” sentita da Le Iene. «Non posso mai aver detto che le indagini si sono fermate perché gli accessi venivano dalla Camera – ha commentato Vignaroli – le indagini non le faccio io né posso sapere se si sono interrotte e perché». «Inoltre gli accessi dalla Camera non mi hanno mai insospettito semplicemente perché mi ci collego io stesso dai pc della Camera» ha aggiunto Vignaroli, concludendo che poi si era disinteressato della vicenda perché «tanto non avevo nulla da nascondere nella mia mail».

(credits immagine di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Share this article