Giulia Grillo attaccava la truffa del traffico di virus per vendere i vaccini

02/06/2018 di Redazione

Giulia Grillo è il nuovo ministro della Salute del governo Conte. Eletta per la prima volta nel 2013, e diventata presidente del gruppo dei deputati Cinque Stelle a inizio legislatura, il medico siciliano succede a Beatrice Lorenzin nel dicastero responsabile delle politiche sanitarie. Sul tema più dibattuto in questo ambito, l’obbligo di vaccinazione, Giulia Grillo ha espresso posizioni contrarie. Il ministro della Salute è definibile come free-vax, e ha spesso condiviso le posizioni anti vaccini prese dal Movimento Cinque Stelle, poi gradualmente stemperate nel corso degli anni.

 

Giulia Grillo e la bufala della truffa del traffico di virus per vendere i vaccini

Giulia Grillo aveva affermato in passato di non essere contraria ai vaccini, ma di non credere nella coercizione per aumentare l’immunizazione. In merito a questo tema il neo ministro della Salute ha preferito non prendere posizione dopo il giuramento, affidandosi a un generico «siamo una squadra».

Giulia Grillo

La pagina Facebook dedicata a Ilaria Capua ha riproposto un vecchio tweet di Giulia Grillo, in cui riprendeva un post del blog del Movimento 5 Stelle dedicato a una grande trufa del traffico di virus per prendere i vaccini che prendeva di mira Ilaria Capua. Ecco cosa diceva quel post.

 

Oggi in Aula abbiamo chiesto conto al Governo di riferire sul caso del presunto traffico illecito del virus dell’Aviaria, scoperchiato da i carabinieri dei Nas e dalla procura di Roma, denunciato da un’inchiesta sulla stampa. Nel 2005, infatti, il Governo Berlusconi aveva acquistato 50 milioni di euro di vaccini a causa di un’emergenza – quella della possibile diffusione anche in Italia del virus dell’Aviaria – che oggi, secondo la magistratura, sarebbe stata fatta montare ad hoc per creare un clima di allarme e giustificare il business dei vaccini. Secondo le indiscrezioni riportate dalla stampa, nella vicenda sarebbero coinvolti dirigenti del ministero della Salute, manager, case farmaceutiche e ricercatori. Tra questi ultimi la virologa, oggi deputata di Scelta Civica, Ilaria Capua, alla quale abbiamo chiesto di dare le dimissioni. Se l’inchiesta della magistratura dovesse confermare l’accaduto ci troveremmo di fronte a un episodio gravissimo, perché esploderebbe un caso di corruzione che ha comportato un esborso di 50 milioni di euro da parte del Servizio Sanitario Nazionale (cioè soldi nostri) che ha procurato, indirettamente, un danno alla salute dei cittadini, i quali sarebbero stati letteralmente raggirati. Al Governo, dunque, abbiamo chiesto se fosse a conoscenza dei fatti, in base a quali dati o criteri il ministero ha deciso l’acquisto dei vaccini e, nel caso in cui le accuse dovessero essere confermate, se il Governo non intenda chiedere un risarcimento nei confronti del SSN alle case farmaceutiche per procurato danno. A tal proposito abbiamo ricordato all’esecutivo che il Tamiflu, l’antivirus utilizzato nel 2005 (casa farmaceutica Roche) si è rivelato del tutto inefficace. In pratica, sono stati spesi decine di milioni di soldi pubblici per un antivirus inefficace che sarebbe dovuto servire a contrastare un pericolo di contagio che forse non è mai esistito. Da parte sua, il Governo ha dichiarato che il ministero della Salute non sapeva nulla della vicenda e che tutte le procedure sono state rispettate dagli organismi coinvolti nelle procedure. Dunque, secondo il Governo sarebbe tutto in ordine. Attendiamo gli sviluppi delle indagini e verificheremo se anche la magistratura la pensa così.

Ilaria Capua è stata poi prosciolta dall’accusa di aver diffuso ceppi di influenza aviaria per guadagnare dalla vendita dei vaccini, una inchiesta della magistratura cavalcata politicamente dai Cinque Stelle.

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