Giro d’Italia ad ottobre con le classiche, Tour senza sovrapposizioni: l’ultima mancanza di rispetto
06/05/2020 di Thomas Cardinali
L’UCI anche in una situazione di pandemia mondiale è riuscito nell’impresa di mancare di rispetto a chi ha scritto pagine e importanti nella storia del ciclismo. Il Giro d’Italia 2020 si correrà dal 3 al 25 ottobre prossimi tagliando la parte in Ungheria. La mancanza di rispetto arriva però a seguito della calendarizzazione delle grandi classiche europee: Liegi-Bastogne-Liegi (4 ottobre), Amstel Gold Race (10), Gand-Wevelgem (11), Giro delle Fiandre (18) e Parigi-Roubaix (25). Non proprio un segno di rispetto per la Corsa Rosa.
Una decisione incredibile, se a questo si aggiunge che la Vuelta di Spagna partirà il prossimo 20 ottobre per chiudersi l’8 novembre con un ulteriore sovrapposizione.
Matteo Trentin: “Tour privilegiato, costretti a delle scelte”
L’Italia ha alzato la voce e sottolineato come per il Giro d’Italia non ci sia stato il giusto rispetto con il suo capitano Matteo Trentin, argento agli ultimi mondiali di ciclismo:
“Il Giro d’Italia è penalizzato rispetto al Tour de France, ma lo stesso vale per noi atleti. Dovremo fare scelte a malincuore. Penso a chi dovrà decidere tra correre la Liegi e il Giro o a chi dovrà preparare la Sanremo con pochissime corse nelle gambe. Almeno ora c’è un calendario, fa bene al morale, fissa l’orizzonte. Tornare a correre è troppo importante per tutti“.
La polemica sorge spontanea perché il Tour de France, in programma dal 29 agosto al 20 settembre non avrà in pratica sovrapposizioni se si esclude la Tirreno-Adriatico in programma dal 7 al 14 settembre. Il problema semmai sarà della Rai, che ha in esclusiva i diritti tv per entrambe e dovrà dividere la sua squadra. L’Italia ha il dovere di esigere più rispetto da parte dell’UCI dato che non è certamente l’ultima arrivata ed il Giro d’Italia è una corsa non si seconda importanza rispetto alla corsa francese. Non c’è stata equità di trattamento è questo è davanti agli occhi di tutti.
L’UCI nella sua nota stampa non sembra però accennare a questo, anzi loda il lavoro fatto per preparare un calendario che tra mille difficoltà è comunque sicuramente inadeguato:
“Il nuovo calendario obbedisce a una logica che offre il massimo di opportunità per diversi tipi di ciclisti alternando gare a tappe e gare di un giorno ad agosto, che consentirà ai ciclisti di riadattarsi gradualmente al ritmo della competizione dopo tre mesi di attività limitata per alcuni; gli eventi Tour de France, UCI Road World Championships, Giro d’Italia, Ardenne e Fiandre; e per chiudere la stagione, la Vuelta”.
Non solo Giro d’Italia, ecco le classiche del ciclismo italiano d’estate
Le grandi classiche del ciclismo italiano si terranno durante l’estate: Strade Bianche il primo di agosto, Milano-Sanremo 8 agosto, Tirreno-Adriatico 7-14 settembre. Il Lombardia si terrà pochi giorni dopo il Giro d’Italia, il 31 ottobre. Anche quest’ultima decisione fa sorridere in modo amaro, anche se dovremo attendere lo sviluppo dell’epidemia da coronavirus per scoprire se quella rosa e le altre corse si svolgeranno sul serio.