Bonafede bacchetta Salvini per le sue parole contro il gip di Agrigento

03/07/2019 di Enzo Boldi

Salvini ha ragione, ma anche torto. Così si può sintetizzare il pensiero di Alfonso Bonafede dopo il video in diretta Facebook in cui il ministro dell’Interno ha attaccato personalmente il gip Agrigento Alessandra Vella che ha firmato l’ordinanza che non ha convalidato la custodia cautelare nei confronti di Carola Rackete. Le sue parole al vetriolo sono state criticate dall’Anm, al netto dell’invito ad abbassare i toni arrivato nei giorni scorsi direttamente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La stoccata nei confronti del leader della Lega arriva proprio sugli attacchi personali nei confronti del Gip Agrigento: «Non voglio entrare in polemica con il ministro Salvini, ma chiaramente l’autonomia e l’indipendenza della magistratura sono valori sanciti dalla nostra Costituzione, che vanno rispettati – ha detto Alfonso Bonafede ai giornalisti prima di allontanarsi da Montecitorio -. Dal mio punto di vista ciascuno può essere d’accordo o meno con una decisione della magistratura, si possono fare anche delle critiche ci mancherebbe, secondo me non si dovrebbe però arrivare ad attaccare il singolo magistrato, parlando di togliesi la toga, di candidarsi in politica o no».

No agli attacchi al Gip Agrigento: così Alfonso Bonafede

Dissentire sì, ma con moderazione. Perché su tutte le altre parole pronunciate in diretta Facebook da Matteo Salvini, Alfonso Bonafede è d’accordo, compresa la riforma della giustizia e la separazione delle carriere. «Non voglio fare polemiche, anche perché – precisa ancora il ministro della Giustizia – non entro in una questione che è oggetto di inchiesta della magistratura. Ma la difesa dei confini e il fatto che ci sia stato un danno al lavoro della Gdf, a cui va tutta la mia vicinanza, è una vicenda incredibilmente delicata».

La replica di Salvini

Salvini, però, non ci sta e replica al ministro Bonafede: «È una chiara sentenza politica, avrò il diritto di denunciarlo? Che mettere a rischio la vita di cinque militari della Guardia di Finanza merita il carcere? Secondo questo giudice no. È una cosa strana. Attentare la vita di cinque militari italiani non merita il carcere. È una sentenza che a me ha provocato vergogna e rabbia, ognuno dica quello che vuole».

(foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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