Secondo uno studio i giovani sarebbero più vulnerabili al phishing rispetto agli adulti

Lo studio è stato pubblicato da SoSafe, un'azienda che si occupa di sicurezza

19/10/2022 di Giordana Battisti

Secondo uno studio pubblicato da SoSafe, un’azienda che si occupa di sicurezza, i giovani sarebbero più vulnerabili degli adulti al phishing, cioè la modalità di truffa online utilizzata dai cybercriminali per rubare dati personali e soldi.

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I dati sul phishing emersi dallo studio di SoSafe

Lo studio condotto da SoSafe dimostra che le persone di età compresa tra i 18 ei 39 anni hanno un tasso di probabilità più elevato, pari al 29%, di essere vittime di phishing. La percentuale si abbassa al 19% se ci riferiamo agli utenti dai 50 anni in su. Lo studio si basa su una simulazione in cui si chiede ai partecipanti di riconoscere e-mail sospette e quindi possibili truffe. Dallo studio si evince che il 31% dei partecipanti ha cliccato su almeno un’e-mail di phishing in questo contesto di simulazione, il che significa che un attacco informatico su tre avrebbe avuto successo. Inoltre, gli uomini tendono a essere vittime di phishing più spesso delle donne: quasi un partecipante su quattro ha aperto una delle finte e-mail ricevute.

Le organizzazioni del settore pubblico, comprese le infrastrutture critiche come gli ospedali, sembrano essere le più vulnerabili a questo tipo di attacco informatico con una percentuale di clic effettuati sulle e-mail sospette del 36%. Nel settore industriale la percentuale è del 19%.

Infine, il 99% degli intervistati ritiene che la sensibilizzazione su questi argomenti e sui possibili rischi che si corrono online sia un aspetto fondamentale per garantire agli utenti e alle aziende una maggiore sicurezza informatica.
«Anche chi pensa di avere una migliore comprensione di questi rischi è spesso vulnerabile. I criminali informatici oggi utilizzano un’ampia varietà di tattiche psicologiche che sfruttano le emozioni umane, avere consapevolezza dell’ampia gamma di minacce esistenti gioca un ruolo assolutamente cruciale nella costruzione di una cultura della sicurezza informatica» ha detto Niklas Hellemann, cofondatore di SoSafe.

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