Charlie Hebdo, Bruxelles, Strasburgo: storia di Giorgia e dei tre attentati vissuti in prima persona
13/12/2018 di Redazione
La cattiva sorte incontra il sollievo di continuare a vivere nonostante tutto. Con serenità. Giorgia Ranzato ha solo 25 anni, ma ha già girato l’Europa. Nelle sue esperienze all’estero, tuttavia, quello che non è mai mancato è l’aver vissuto in prima persona un attentato terroristico. Ben tre nel giro di tre anni. Ora, da assistente parlamentare di Flavio Zanonato, la ragazza ha vissuto anche l’attacco a Strasburgo, a pochi passi dalla sede dell’Europarlamento.
La ragazza è stata intervistata dal Corriere della Sera. Nelle sue parole non traspare alcuna incertezza, né tantomeno l’idea di chiudere tutto e tornare a casa. Soltanto continuando a vivere la stessa vita, infatti, si riesce a superare il terrore.
Il battesimo del fuoco ci fu il 7 gennaio 2015. Era appena atterrata a Parigi, nel suo primo giorno da studente in Erasmus. Era il giorno dell’attacco alla sede di Charlie Hebdo, con la Francia, la stampa e il mondo intero in shock per la sorte dei vignettisti della testata satirica. L’anno dopo è stata la volta di Bruxelles. L’attacco coordinato all’aeroporto e alla metropolitana rischiò di vederla coinvolta in prima persona.
«Quella mattina mia cugina era diretta verso l’aeroporto, tornava a casa per Pasqua – ha raccontato al Corriere della Sera -. Una delle due bombe esplose l’ha risparmiata per un soffio. Ero ancora in casa quando ho saputo che lei stava bene. So che sembra da incoscienti col senno del poi ma, ingenuamente, ho pensato che fosse sicuro prendere la metropolitana per raggiungere il mio ufficio. Ero nella zona di Maelbeek e stavo giusto scendendo le scale della metropolitana quando la telefonata di una collega mi ha fermata: era esplosa una terza bomba dopo le due dell’aeroporto in metro. Se fossi scesa avrei rischiato di essere travolta, era due fermate più in là, questione di minuti».
Ora, è toccato a Strasburgo. Tre città europee, tre luoghi del terrore. L’altra sera, da tirocinante di Zanonato, stava seguendo una riunione dell’eurogruppo socialista proprio sul terrorismo. La notizia e l’evacuazione: Giorgia è rientrata nel suo B&B alle 4 del mattino.
«Sono totalmente convinta che non si possa vivere con la paura, non sono cose prevedibili, è inutile barricarsi in casa – dice alla fine -. Certo, è la terza volta. Ma in famiglia non ci si abitua mai. Mio padre è il più rodato, per il resto li faccio stare un po’ preoccupati». Storia di un’Europa giovane che vuole continuare a resistere al terrore.
FOTO: ANSA/SALVATORE LUSSU