Quando Giorgia Meloni firmò il patto anti-inciucio per non tradire la coalizione

Ma cosa è successo a Giorgia Meloni, la fedele campionessa della coalizione di centro-destra con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi? La leader di Fratelli d’Italia, negli ultimi giorni, si è proposta come tassello mancante della coalizione tra Movimento 5 Stelle e Lega, per risolvere lo stallo politico che si era venuto a creare. Da vera «patriota», insomma. Potrebbe essere lei, insieme alla piccola pattuglia di parlamentari, la stampella dell’alleanza, in modo tale da renderla più solida.

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Giorgia Meloni patto anti-inciucio: cosa è successo da allora

Eppure, prima delle elezioni del 4 marzo 2018, nello specifico il 18 febbraio del 2018, Giorgia Meloni era la prima in assoluto a cercare di cementare l’accordo nel centro-destra, insieme a Silvio Berlusconi e a Matteo Salvini. Si era fatta promotrice, con tanto di spot e fotografie promozionali, del patto anti-inciucio, che – da sola – aveva firmato a colpi di flash.

«Io dichiaro che non sono disponibile ad accordi di alcun genere, in spregio al voto del 4 marzo 2018. Non parteciperò a patti di governi che tradiscano il programma condiviso con gli alleati del centro-destra italiano». Recitava così il patto firmato dalla Meloni che, alla luce di quanto sta succedendo nelle ultime ore, con la possibilità di condividere i posti al tavolo insieme a quel Movimento 5 Stelle che tanto l’aveva attaccata per la sua posizione «estremista di destra», sembra davvero essere carta straccia.

Giorgia Meloni patto anti-inciucio, il timore di essere lasciata all’angolo

Giorgia Meloni, anzi, accusò gli alleati di coalizione – Berlusconi e Salvini – di non aver firmato il patto, con una mossa che – ai suoi occhi – era sembrata incomprensibile. Invece, alla luce di quanto accaduto successivamente, il leader di Forza Italia e quello della Lega erano stati piuttosto prudenti nei confronti di un’esposizione mediatica così intensa. Berlusconi, forse, sperando in un successivo accordo con il Partito Democratico, Salvini proiettandosi già verso una eventuale convergenza con il Movimento 5 Stelle.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, aveva firmato quel patto con il timore di essere lasciata ai margini dai possibili intrallazzi dei suoi colleghi di coalizione. Ora, quando rischiava nuovamente di restare fuori da tutti i giochi e di essere condannata a una sterile opposizione, rinnega quel patto di cui lei stessa si era fatta promotrice. Ma è solo una delle tante capriole a cui si è assisitito in questi 88 giorni che ci hanno separato da quell’ormai lontanissimo – non solo cronologicamente – 4 marzo.

 

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