Meloni a Travaglio: «È normale che sul Fatto Quotidiano si inviti ad appendermi a testa in giù come a Piazzale Loreto?»

08/07/2020 di Redazione

Giorgia Meloni se la prende con un articolo pubblicato oggi sul Fatto Quotidiano. La leader di Fratelli d’Italia, infatti, sottolinea che in una sezione del quotidiano si inviti a sparare contro i militanti del suo partito e, magari, ad appendere a testa in giù lei stessa, come era stato fatto con Benito Mussolini a Piazzale Loreto 75 anni fa.

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Giorgia Meloni e l’appello a Marco Travaglio dopo l’articolo su FdI del Fatto Quotidiano

L’articolo di riferimento è quello scritto da Alessandro Robecchi che, in un video, Giorgia Meloni riprende nelle sue due parti più contestabili. Quella in cui si fa riferimento allo schioppo per silenziare il partito di Fratelli d’Italia e quello in cui si evoca Piazzale Loreto. Ecco i passaggi contestati:

«FDI cerca di allontanare questi sospetti di fascismo, ma è una preoccupazione inutile […] dopo 100 indizi dovrebbero intervenire i partigiani del CLN con lo schioppo»;

«La retorica fascista è l’acqua in cui nuota Fratelli d’Italia e non si è mai visto un pesce che si svuota l’acquario da solo e che quindi bisognerebbe aiutarlo come quell’altra volta, 75 anni fa».

Il video in cui Giorgia Meloni risponde a Marco Travaglio

Giorgia Meloni, nel pomeriggio, ha pubblicato un video in cui chiede conto a Marco Travaglio dell’articolo in questione: «È normale che su un quotidiano nazionale si scrive di fatto che bisognerebbe sparare addosso agli esponenti di Fratelli d’Italia e che bisognerebbe fare loro quello che fu fatto a Piazzale Loreto, magari appendendo la Meloni a testa in giù». Secondo la Meloni, questa sarebbe istigazione all’odio e pretende perciò una parola chiara su quanto accaduto: «C’è un limite per ogni cosa e voi, con questo articolo – chiude la Meloni – lo avete superato».

Non solo Giorgia Meloni, ieri Travaglio nell’occhio del ciclone per il nomignolo a Giorgio Gori

Nelle scorse ore, invece, Marco Travaglio era stato attaccato non per un articolo di un altro giornalista, ma per un suo commento a proposito del sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Quest’ultimo, infatti, era stato apostrofato dal direttore del Fatto Quotidiano con il nomignolo Giorgio Covid, in riferimento all’emergenza coronavirus che la città di cui è primo cittadino ha vissuto negli ultimi mesi. Anche in quella circostanza, documentata anche da Giornalettismo, diversi esponenti politici hanno contestato le parole del direttore del Fatto Quotidiano, esprimendo solidarietà allo stesso Giorgio Gori.

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