Gianpaolo Scafarto, accusato di depistaggio, ha chiesto scusa alla famiglia Renzi
23/07/2018 di Redazione
Gianpaolo Scafarto, il maggiore dei carabinieri che ha indagato sul caso Consip e finito sotto inchiesta a Roma per falso e rivelazione del segreto d’ufficio e depistaggio, ha chiesto scusa all’ex premier Matteo Renzi e alla sua famiglia. Ne ha parlato lui stesso in un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica e firmata da Antonio Di Costanzo. «L’ho messo anche a verbale nel primo interrogatorio. Mi sono scusato – ha detto l’ufficiale – non solo con i Renzi, ma con tutti quelli che involontariamente posso aver tirato in ballo nell’inchiesta». Sotto osservazione c’è un’informativa del Noe scritta in 19 giorni.
Il maggiore Gianpaolo Scafarto e le scuse alla famiglia Renzi
Scafarto viene nuovamente criticato in questi giorni per la nomina ad assessore alla Legalità nel Comune di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, in una giunta guidata da un sindaco di Forza Italia. «Non sono né imputato né condannato, diversamente – dice – avrei fatto altre valutazioni, ma so di essere innocente. Nella mia decisione di accettare l’incarico ha pesato, inoltre, il provvedimento del Riesame, confermato dalla Cassazione, che dice che nella mia condotta non c’è dolo e parla di errore involontario». Il maggiore dice di non avere velleità politiche e di non aver mai portato avanti un’indagine per scopi politici. «Da tempo dico a chi amministra di approfittare della mia esperienza. L’avrei messa a disposizione della città gratuitamente», è quanto affermato a Repubblica.
(Immagine da archivio Ansa)