Germania, otto giorni dopo le riaperture il tasso di contagio risale a 1
28/04/2020 di Ilaria Roncone
A 8 giorni dal progressivo allentamento delle misure di contenimento in Germania il rapporto di contagio è in rialzo: da 0,7 della scorsa settimana a 1, come comunicato dalle autorità tedesche. Con 156.337 casi di contagio e 5.913 vittime la Germania era pronta alle conseguenze di questa cauta riapertura e il rapporto di contagio viene monitorato strettamente, così come i letti in terapia intensiva.
LEGGI ANCHE >>> Il documento che ha frenato il governo: la riapertura di tutte le attività e della scuola avrebbe aumentato l’indice di contagio
L’aumento del tasso di contagio era previsto in Germania
Proprio come facciamo in Italia, anche in Germania la situazione viene monitorata sulla base dei posti liberi in terapia intensiva e da questo dato dipendono le decisioni e le riaperture del governo. Il bollettino aggiornato a questa mattina dell’DIVI IntensivRegister, piattaforma digitale che monitora 1.251 ospedali in tutta la Germania segnala un aumento dei posti liberi nei reparti di terapia intensiva: sono 13.507 rispetto ai 12.789 del giorno prima. Con più letti liberi di quanti ne siano stati occupati, la situazione sarebbe sotto controllo e – secondo la gestione tedesca – il fatto che le terapia intensive siano pronte a un’eventuale inasprimento dei contagi permette di gestire la cauta riapertura. La Germania è pronta a gestire lo scenario peggiore, quello che l’Italia non era pronta a fare per i pochi letti in intensiva e l’eccessiva pressione che è derivata dal ricovero di troppi contagiati.
L’investimento della Germania per creare posti letto in terapia intensiva
Sin dall’inizio del contagio il governo tedesco ha fatto massicci investimenti nella sanità, con 3,1 miliardi adibiti al «raddoppio dei letti in terapia intensiva», come promesso dal ministro della sanità Jens Spahn. Prima dell’esplosione della pandemia si contavano 28 mila in intensiva, 20 mila di questi con le attrezzature per la ventilazione polmonare e tutti i macchinati per la respirazione meccanica assistita. Un rapporto stimato dall’OCSE pari a 34 letti in intensiva ogni 100 mila abitanti (uno dei più alti in Europa). Dall’inizio dell’emergenza i posti letto sono saliti a 40 mila con un rapporto salito a 48 letti ogni 100 mila abitanti.
(Immagine copertina da