In Germania ora esiste un terzo sesso
16/08/2018 di Gaia Mellone
Mentre in Italia si discute ancora tra genitore 1 e genitore 2, in Germania si sta approvando ufficialmente l’introduzione di una terza opzione per indicare il genere nei documenti di identificazione. La legge permetterà alle persone intersessuali di registrare il loro genere come “diverso”. Dal 2013 fino ad oggi, l’unica opzione possibile e legale per chi non si identificava né nel genere maschile né in quello femminile, era di non indicare nulla.
Terzo sesso, una legge anti-discriminazione
La legge arriva dopo un’emanazione dello scorso anno, che stabiliva come il corrente sistema di identificazione fosse una violazione dei diritti personali di ciascun individuo, oltre che una forma discriminatoria.
Il caso che ha portato a questa sentenza storica e che potrebbe trasformare la Germania nel primo paese al mondo a riconoscere un terzo genere, è stato portato avanti da una persona intersessuale. Costui aveva chiesto di poter cambiare il proprio sesso in “inter” o “vari” nel registro delle nascite, dove era stato registrato come una ragazza. In seguito ad un’alarsi cromosomica però, si è scoperto che non né maschio né femmina: il querelante aveva solo un cromosoma X, e nessuna altra X o Y. Il caso era già stato presentato e discusso ad altri livelli del sistema giudiziario, ma solo il tribunale di Karlsruhe e poi recentemente la Corte federale di giustizia hanno approvato la richiesta.
Con una sentenza, il tribunale ha stabilito l’obbligo per i legislatori di creare una nuova legge entro la fine del 2018 che consentisse l’entrata in vigore nei documenti di un terzo sesso, fornendo esempi di scelta come «intersessualità», «diverso» o una qualsiasi altra «designazione positiva del sesso». Un’altra possibilità sollevata era quella di cancellare del tutto le voci di genere dai documenti. Un’opzione che però la corte non ha voluto approfondire ritenendo che «l’assegnazione a un genere» sia di «fondamentale importanza per l’identità individuale». La corte ha inoltre dichiarato che l’identificazione di genere «svolge un ruolo chiave sia nell’immagine che una persona ha di sé, sia nel modo in cui la persona interessata viene percepita dagli altri».
Tecnicamente la decisione del Consiglio dei ministri di mercoledì ha ancora bisogno dell’approvazione parlamentare prima di poter essere considerata legge a tutti gli effetti. Le buone premesse, però, sembrano esserci. Il ministro Socialdemocratico Tedesco per la famiglia Franziska Giffey ha definito questa decisione come «un passo importante verso il riconoscimento legale di persone la cui identità di genere non è né maschile né femminile». Insieme a lei, anche il ministro della Giustizia Katarina Barley, sempre dell’SPD, ha accolto il progetto di legge con entusiasmo sottolineando come i lavori per modernizzare la legge sullo stato personale siano in atto da «ormai lungo tempo» e che «nessuno può essere discriminato a causa della sua identità sessuale». Il ministro ha inoltre sottolineato che in futuro verranno proposte altre leggi che elimineranno altri regolamenti discriminatori verso gli intersessuali.
Terzo sesso, in Germania sono più di 80.000, ma i cattolici si oppongono
Secondo le stime più recenti, le persone che si identificano come intersessuali in Germania vanno dalle 80.000 alle 120.000. Alcune persone intersessuali hanno sia testicoli che ovaie; altre invece non producono gli ormoni che determinano le comuni caratteristiche del genere binario. Il tribunale di Karlsruhe ha chiesto il parere di 16 associazioni e organizzazioni che hanno esaminato il caso, tra cui l’Istituto tedesco per i diritti umani, la Società tedesca per la ricerca sessuale e la Società tedesca di psicologia, che si sono tutti espressi a favore della terza opzione di genere. Contrari invece il Comitato centrale dei cattolici tedeschi e l’Associazione federale dei cancellieri tedeschi.