Il cardinale George Pell, ex tesoriere del Vaticano, condannato per pedofilia
26/02/2019 di Enzo Boldi
Nei giorni scorsi la Santa Sede è stato teatro del summit sulla pedofilia nella Chiesa. Questa notte, dall’Australia, è arrivata la notizia della condanna per molestie e violenze sessuali su minori a carico del cardinale George Pell, ex prefetto del segretariato per l’Economia in Vaticano (il tesoriere, in pratica). L’alto prelato era accusato di aver abusato di due bambini di 13 anni del coro quando era arcivescovo a Melbourne negli anni Novanta nella sacrestia della cattedrale di Saint Patrick.
La sentenza non è recente. I giudici del tribunale australiano, infatti, si erano esposti già lo scorso 11 dicembre, ma la notizia è stata resa pubblica solamente oggi. Secondo la legislazione vigente in Australia, George Pell rischia fino a 50 anni di carcere per i suoi reati, con la sentenza che dovrebbe arrivare intorno alla metà di marzo, mentre il porporato 77enne resta libero su cauzione.
Il cardinale George Pell condannato per pedofilia in Australia
Le accuse risalgono a molti anni fa, ma Papa Francesco, vista la situazione, decise di congedarlo a tempo indefinito nel 2017. Il cardinale, che a questo punto dovrebbe essere allontanato da Roma, si è sempre dichiarato innocente e proverà a ribaltare la sentenza di condanna in appello. I racconti dei due ragazzi, ora maggiorenni, sembrano non aver lasciato nessun dubbio nella giuria di Melbourne che poterebbe condannare il porporato – la più alta carica della Chiesa Cattolica a rimanere invischiata in un processo per pedofilia – a una pena altissima.
Due violenze su minori nel 1996 a Melbourne
La vicenda è venuta alla luce dopo la denuncia delle giovani vittime, due bambini di 13 anni che facevano parte del coro della Chiesa di Saint Patrick, la cattedrale di cui George Pell era arcivescovo, nel 1996, quando il porporato aveva 55 anni. La giuria della County Court – che si è espressa con verdetto unanime dei 12 membri – ha dichiarato George Pell colpevole di un doppio reato: prima dello stupro di uno dei due ragazzi, poi dell’aggressione indecente di un’altro componente del coro in un corridoio. Due episodi avvenuti nel giro di un mese. L’udienza di condanna inizierà mercoledì e la pena sarà resa pubblica nel prossimo mese. Il cardinale continua a dichiararsi innocente e il suo avvocato prevede di ricorrere in appello.
(foto di copertina: Eric Lalmand/Belga/ZUMA Wire)