L’app per il tracciamento dei contagi «esclude in ogni caso la geo-localizzazione dei singoli utenti»

 

Il Consiglio dei Ministri della tarda serata di ieri ha deliberato, tra le altre cose, anche in materia di prevenzione dei contagi da Covid-19. A questo scopo verrà istituita presso il ministero della Salute una piattaforma per il tracciamento dei contatti stretti tra i soggetti che installeranno – su base volontaria – l’apposita applicazione per smartphone ormai pronta al lancio su Apple Store e Google Drive. La tutela della salute dei cittadini non prevederà in nessun caso la geo-localizzazione dei singoli utenti ma avrà il solo scopo di avvertirli dei contatti con soggetti contagiati.

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Stato e Garante per la privacy garantiscono i diritti dei cittadini

Il Consiglio dei Ministri ha assicurato che tutti gli utenti che scaricheranno l’app per il tracciamento riceveranno «prima dell’attivazione dell’applicazione, informazioni chiare e trasparenti al fine di raggiungere una piena consapevolezza, in particolare, sulle finalità e sulle operazioni di trattamento, sulle tecniche di pseudonimizzazione utilizzate e sui tempi di conservazione dei dati». I dati personali raccolti dall’applicazione saranno «esclusivamente quelli necessari ad avvisare gli utenti dell’applicazione di rientrare tra i contatti stretti di altri utenti accertati positivi al COVID- 19, nonché ad agevolare l’eventuale adozione di misure di assistenza sanitaria in favore degli stessi soggetti». Questo significa che ogni cittadino verrà informato in maniera chiara rispetto all’utilizzo dei dati cui l’app avrà accesso e che il solo fine della raccolta sarà quello di avvisare il cittadino rispetto al fatto di essere venuto in contatto con soggetti positivi al coronavirus.

«Esclusa in ogni caso la geo-localizzazione dei singoli utenti»

La questione che maggiormente preoccupa i cittadini e quella della geo-localizzazione della propria posizione in ogni momento e per tutto il periodo dello stato di emergenza. Il Consiglio dei Ministri ha chiarito che «il trattamento effettuato sia basato sui dati di prossimità dei dispositivi, resi anonimi, oppure, ove ciò non sia possibile, pseudonimizzati. È esclusa in ogni caso la geo-localizzazione dei singoli utenti». Questo vuol dire che le notifiche rispetto alla prossimità a soggetti positivi al covid-19 avverrà basandosi su dati anonimi o su pseudonimi.

I dati verranno cancellati o resi anonimi entro il 31 dicembre 2020

Nel comunicato stampa del CdM si legge che «i dati relativi ai contatti stretti siano conservati, anche nei dispositivi mobili degli utenti, per il periodo strettamente necessario al trattamento, la cui durata è stabilita dal Ministero della salute. I dati sono cancellati in modo automatico alla scadenza del termine», fissato alla data di cessazione dello stato di emergenza o, comunque, entro 31 dicembre 2020 massimo. A quel punto «tutti i dati personali trattati siano cancellati o resi definitivamente anonimi». I dati raccolti non potranno essere « trattati per finalità diverse da quella specificate, salva la possibilità di utilizzo in forma aggregata o comunque anonima, per soli fini di sanità pubblica, profilassi, finalità statistiche o di ricerca scientifica».

(Immagine copertina da Pixabay)

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