Quando era Matteo Salvini a dire che era in atto un «genocidio del popolo italiano»

Ci sono inquietanti analogie tra quanto scritto nel manifesto The Great Replacement, quello pubblicato da Brenton Tarrant, uno dei quattro membri del commando armato che ha fatto irruzione in due moschee a Christianchurch in Nuova Zelanda, e alcuni messaggi diffusi dai politici sovranisti italiani, primo fra tutti Matteo Salvini. La retorica sull’immigrazione, infatti, è la stessa. Soltanto che Tarrant, insieme al suo nucleo armato, l’ha tradotta in violenza.

Le somiglianze tra il manifesto dell’attentatore in Nuova Zelanda e le parole di Matteo Salvini

In modo particolare, sorprende un passaggio su tutti. Sia per i toni utilizzati, sia per la sua portata di clamorosa fake news. Secondo Brenton Tarrant sarebbe in corso un vero e proprio genocidio dei bianchi, come evidenziato in una delle cento pagine di cui si compone il manifesto The Great Replacement. «This is white genocid» – scrive Tarrant nel suo documento.

Ecco, invece, cosa diceva Matteo Salvini soltanto quattro anni fa, nel 2015, quando il suo ruolo più politico e poco istituzionale gli permetteva di esprimersi in maniera più libera e meno misurata. Nel corso di una puntata di In Onda, un programma di La7 condotto da Tommaso Labate e da David Parenzo, l’allora leader della Lega aveva detto da Ponte di Legno, parlando del tema dell’immigrazione in uno dei momenti in cui gli sbarchi sono stati più frequenti, che era in corso «un genocidio nei confronti del popolo italiano: la sostituzione progressiva delle nostre popolazioni con decine di migliaia di persone che arrivano da lontano».

Quando Salvini parlava del genocidio italiani

Questa similitudine è stata osservata e pubblicata su Twitter – in un thread molto interessante – da Marco Dr. Puntastic, un giovane di 25 anni, attivista di Possibile. Nei passaggi del manifesto dell’attentatore di Christianchurch in Nuova Zelnada, si legge anche «We’re under attack for mass immigration. It’s an invasion»: i temi dell’attacco di massa e dell’immigrazione sono dei temi molto cari alla propaganda di Salvini e sono in linea con la sua dichiarazione al programma In Onda di La7.

Ecco perché i fatti di Christianchurch devono farci riflettere e devono richiamare la nostra attenzione anche sui temi messi all’ordine del giorno dalla nostra politica. Messaggi devianti su alcuni temi, se recepiti da persone violente e con problemi caratteriali, possono trasformarsi in attentati terroristici veri e propri.

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