Napoli, fermato un gambiano per terrorismo: «Si era aggregato a una processione in Puglia, abbiamo avuto paura»
25/06/2018 di Redazione
Gli ingredienti della radicalizzazione c’erano tutti. Contatti con altri compagni che sono stati fermati per terrorismo, materiale che inneggia all’Isis, utilizzo della chat di Telegram (particolarmente in voga sia per i lupi solitari, sia per le cellule organizzate). Insomma, la polizia non ha avuto dubbi nel fermare il 34enne del Gambia Sillah Osman: l’uomo è stato intercettato a Napoli, nell’ambito di una operazione portata avanti dagli uomini del procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, e coordinata dal pm Gianfranco Scarfò.
Non solo, le forze dell’ordine hanno rivelato anche un dettaglio inquietante. Secondo quanto affermato in conferenza stampa, l’uomo si è aggregato a una processione religiosa, in una località pugliese, seguito dai poliziotti e dai carabinieri i quali hanno temuto che stesse per entrare in azione. Successivamente, però, Sillah Osman ha abbandonato l’evento religioso, scongiurando qualsiasi intervento delle forze dell’ordine.
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Gambiano fermato Napoli, i dettagli dell’operazione
L’uomo – secondo quanto rilevato da Melillo nel corso di una conferenza stampa – avrebbe anche partecipato a un durissimo addestramento nel deserto della Libia. A quanto pare, infatti, nell’area sarebbe presente un vero e proprio database, in cui si registravano i nomi dei partecipanti. Possibile, dunque, che attraverso questo database si possa risalire ad altri nomi di partecipanti a questo addestramento. Il fermo di Sillah Osman, insomma, potrebbe gettare luce anche su altre operazioni su scala internazionale.
Il gambiano fermato a Napoli, sempre in base a quanto rivelato dalle forze dell’ordine, doveva compiere un attentato in Spagna o in Francia, insieme con il giovane di 21 anni Alagie Touray, intercettato lo scorso 20 aprile davanti alla moschea di Licola, sempre nel napoletano, nel corso di un blitz interforze del Ros e della Digos.
Gambiano fermato Napoli, i legami con altre persone fedeli all’Isis
Touray girò e pubblicò su Telegram un video nel quale giurava fedeltà all’Isis e al califfo Al Baghdadi. Dalle indagini emerse che, sempre via Telegram, aveva ricevuto l’ordine di lanciarsi sulla folla con un’auto, come avvenuto Nizza. Il percorso di Sillah Osman aveva interessato praticamente tutto il sud Italia: era sbarcato in Sicilia nel dicembre del 2016, era passato attraverso la Puglia e, infine, era arrivato in Campania.
[FOTO relativa a un’altra operazione del genere di qualche mese fa in Campania: ANSA/CESARE ABBATE]