Quella gaffe su Zoom che ha portato un intero consiglio scolastico a dimettersi

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Ai tempi delle riunioni Zoom accade anche che insegnanti poco pratici insultino i genitori pensando di non essere sentiti mentre questi ultimi sono in ascolto

Cosa succede se, a un anno dall’inizio della pandemia, ancora ci sono persone che non se la cavano così bene con i meeting virtuali su Zoom? Che un avvocato non riesca a togliere il filtro del gatto, come ricordiamo bene, ma anche che i membri del consiglio di una scuola elementare debbano dimettersi per aver accidentalmente insultato i genitori dei propri alunni dimenticandosi di essere sentiti. Questo è quanto è accaduto al consiglio di amministrazione dell’Oakley Union Elementary School District in California e il risultato è che tutti quanti i membri si sono dimessi.



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Quando si dice una gaffe Zoom

Una gaffe bella pesante, considerate le conseguenze. L’intero consiglio scolastico si è dimesso per le parole e i toni utilizzati nei confronti dei genitori dei ragazzi durante una riunione Zoom che, non si sono resi conto, era trasmessa in pubblico. Greg Hetrick, sovrintendente distrettuale, ha annunciato le proprie dimissioni lo scorso venerdì e si è scusato per l’incidente, che è salito agli onori della cronaca nazionale. Insieme a lui, secondo la sua lettera, si è dimesso ognuno degli altri membri. Tra le tante cose dette i membri del consiglio si sono lasciati andare a frasi sui genitori come che «rivogliono indietro le loro babysitter» oppure sul fatto che vogliano tornare a fare uso di marijuana mentre i figli sono a scuola: «Mio fratello faceva servizi di consegna di marijuana per uso medico e della sua clientela facevano parte i genitori dei bambini mentre questi ultimi erano a scuola».



«Siamo soli?»

Prima di iniziare a fare certe affermazioni una dei presenti ha anche domandato se erano soli, esternando come le critiche dei genitori l’avevano fatta sentire. La storia è stata ricostruita per intero da Bigad Shaban, reporter investigativo dell’NBC Bay Area. Come si vede nei video raccolti, non appena i docenti si sono resi conto di essere ascoltati dai genitori che stavano insultando, la chiamata si è chiusa immediatamente. Da quel momento sono state raccolte più di 2.300 firme perché il consiglio si dimettesse, che è poi quello che è effettivamente accaduto.