Il video di Milena Gabanelli pro-reddito di cittadinanza è stato manipolato e rilanciato dal M5S

Il paradosso è rappresentato dal fatto che un video realizzato per citare dati precisi e per misurare le reali condizioni per mettere in campo il reddito di cittadinanza sia stato utilizzato a uso e consumo della propaganda politica del Movimento 5 Stelle. Quanto di più lontano dalle intenzioni dell’autrice Milena Gabanelli, che da qualche tempo sta curando sul Corriere della Sera la rubrica di data-journalism Dataroom.

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GABANELLI REDDITO CITTADINANZA, IL VIDEO ORIGINALE

Nel febbraio del 2018, l’ex conduttrice di Report aveva realizzato un servizio in cui parlava del reddito di cittadinanza (CLICCA QUI per la sua versione integrale). Il titolo del servizio è «Il reddito di cittadinanza è credibile? La ragioneria ha detto sì». Nel corso della clip – della durata di 2 minuti e 53 secondi, la Gabanelli evidenzia le possibili coperture per un provvedimento del genere, ma anche i suoi limiti. Un nuovo video – messo in rete qualche giorno fa e rilanciato da diverse pagine vicine al Movimento 5 Stelle – è stato montato ad arte per eliminare proprio gli aspetti negativi evidenziati dalla Gabanelli, alterando così la complessiva veridicità del servizio giornalistico.

Una beffa, insomma, per chi ha fatto della ricerca della verità la propria missione. Il video è stato rilanciato su Facebook anche dall’eurodeputata del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara con il seguente commento: «Fate vedere il servizio di Dataroom di Milena Gabanelli a tutti quelli che vi dicono che il Reddito di Cittadinanza non si può fare».

GABANELLI REDDITO CITTADINANZA, IL VIDEO CONTRAFFATTO

Il video contraffatto è diverso anche nella durata: i 2’53” del servizio originale si sono ridotti a 2’04”. Cosa manca? Lo ha sottolineato questa mattina Il Giornale. Nella sezione relativa alle coperture, ad esempio, la Gabanelli parla di 17 miliardi da procurarsi attraverso nuove tasse su banche, assicurazioni e concessioni, oltre ai tagli di spesa nella pubblica amministrazione. Nel video originale, però, la giornalista ricorda anche che le banche potrebbero rivalersi di queste tasse con un aumento dei costi per i cittadini. Quest’ultimo aspetto viene omesso nel video pubblicato da Laura Ferrara.

Nello stesso video contraffatto manca l’ultima parte del servizio originale di Milena Gabanelli: se nella clip rilanciata su Facebook dall’eurodeputata la chiusura è «i tecnici della ragioneria hanno detto sì», riferito ovviamente alla possibilità della realizzazione del reddito di cittadinanza, nel servizio originale la giornalista prosegue spiegando come negli altri Paesi europei questa misura sia accompagnata da un piano complessivo più ampio per la creazione dei posti di lavoro e per la lotta all’evasione fiscale che «in Italia nessun partito ha (nel video c’è una croce rossa anche sul simbolo del Movimento 5 Stelle, ndr), con il rischio che qualsiasi misura vada ad aumentare il debito pubblico».

GABANELLI REDDITO CITTADINANZA, UNA IMBARAZZANTE OPERAZIONE DI PROPAGANDA

Una frase scomoda, così come quella relativa ai dati sulla povertà complessiva dei cittadini italiani. Entrambe sono state cancellate dal video originale, per offrire agli elettori del Movimento 5 Stelle – in toni propagandistici – la presunta «adesione» di Milena Gabanelli alla proposta di inclusione sociale del partito guidato da Luigi Di Maio. Una palese distorsione della realtà.

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