Le “chiavi” per generare falsi Green Pass non sono state rubate in Italia
Sogei, la società controllata dal MEF incaricata della gestione degli apparati informatici legati (anche) alla certificazione verde, non ha subito attacchi informatici. Il furto, dunque, sarebbe avvenuto in un omologo ente europeo
27/10/2021 di Enzo Boldi
Alcune chiavi sono state sottratte, ma non in Italia. A confermare quanto già confermato in precedenza è una fonte interna a Sogei, la società – controllata al 100% del Ministero dell’Economia e della Finanza – che si occupa della gestione dei sistemi informatici per generare e rilasciare le certificazione verdi. Il furto delle chiavi Green Pass, dunque, non dovrebbe riguardare il nostro Paese, ma un ente – omologo, almeno per funzioni, di Sogei – di un altro Paese Europeo.
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La conferma arriva dall’Agenzia Ansa che, citando una fonte interna alla Società Generale di Informatica, spiega come non si siano registrati attacchi informatici e violazioni dei sistemi di sicurezza all’interno della S.p.a. incaricata di gestire l’enorme quantità di dati contenuti che poi, una volta incrociati, richiedono l’utilizzo di un sistema di chiavi (una pubblica e l’altra privata) per generare quel famoso certificato verde che, poi, viene consegnato ai cittadini sotto forma di QR Code da mostrare a esercenti, datori di lavoro o per l’accesso a diverse attività (come scuola, ma anche sportive).
Il furto chiavi Green Pass non è avvenuto in Italia
Il sistema crittografato (che prevede una doppia chiave di accesso), dunque, non è stato violato nel nostro Paese. Una notizia che, a cascata, dovrebbe evitare l’annullamento – paventato e già avvenuto questa mattina, subito dopo la diffusione delle prime notizie su questo attacco informatico – dei Green Pass per i cittadini italiani. I controlli, infatti, hanno evidenziato quali chiavi siano state oggetto di furto. E, seguendo una linea logica di principio, si è deciso (mentre si faranno tutti i controlli del caso) di annullare (anche se sarebbe meglio parlare di “sospensione) tutte quelle certificazioni verdi generate da uno di quei codici rubati. Anche quelle di chi si è regolarmente vaccinato. Nella speranza che le verifiche siano rapide per consentire a tutti gli aventi diritto di riottenere quel QR Code.