Fu asma, non doping: archiviato il caso-Froome

Chris Froome non si è dopato. Si legge questo tra le righe del verdetto arrivato qualche minuto fa dai palazzi dell’Unione ciclistica internazionale. Alla vigilia del Tour de France 2018, la notizia spazza via le ombre e i sospetti sul corridore britannico del Team Sky, vincitore anche del Giro d’Italia 2018. Il campione proverà quindi a centrare la storica doppietta Giro-Tour senza la macchia della vicenda che lo ha coinvolto all’indomani della Vuelta 2017, terminata al primo posto davanti a Vincenzo Nibali.

LEGGI ANCHE > Chris Froome investito di proposito da un’auto

Froome archiviato il caso doping alla Vuelta 2017

Sembra essere piuttosto improbabile, dunque, la mancata partecipazione del britannico alla Grande Boucle che prenderà il via tra qualche giorno. Soltanto nella giornata di sabato, il quotidiano Le Monde aveva diffuso la notizia della probabile esclusione di Froome dal Tour 2018, proprio per il caso salbutamolo. Invece, con il verdetto d’archiviazione dell’UCI, non sussisterebbero più i motivi per una scelta del genere.

Il caso ha origine il 20 settembre 2017, alla Vuelta. Nel corso della tappa di quel giorno, Chris Froome avrebbe abusato – oltre i limiti consentiti – di un farmaco per curare l’asma. Immediatamente, subito dopo la notizia della positività arrivata a gara conclusa, si era gridato allo scandalo, con il britannico che si è sempre difeso mantenendo la stessa linea di condotta. Nel comunicato dell’UCI, di fatto, si dà ragione a Froome, stabilendo che «il 28 giugno 2018, la WADA (agenzia mondiale anti-doping, ndr) ha informato l’UCI che avrebbe accettato, sulla base dei fatti specifici del caso, che i risultati del campione del sig. Froome non costituivano un AAF (Esito avverso, ndr)».

Froome archiviato il caso doping, le parole del ciclista

Froome ha esultato attraverso i suoi canali social: «Sono contento e sollevato di essermi lasciato alle spalle questo caso: sono stati nove mesi molto duri da un punto di vista emotivo. Grazie a chi ha creduto in me e mi ha supportato in questo periodo di tempo».

Chris Froome, nel frattempo, non era stato sospeso dall’attività agonistica. Al Giro d’Italia ha conquistato la maglia rosa, mentre anche la Vuelta 2017 può essere definitivamente assegnata a lui (in caso di esito diverso dell’indagine, sarebbe passata nella bacheca di Vincenzo Nibali). Ora è pronto a confrontarsi sulle strade francesi: forse non sarà amato come un tempo, ma la verità dei fatti è dalla sua parte.

Share this article