I convogli che si sono visti in Canada, verso Ottawa, rischiano di non essere gli unici ad essere caratterizzati da lunghezze chilometriche. Anche la lista di dati diffusi sui camionisti e sui donatori rischia di essere lunghissima. Alcuni hacker hanno preso d’assalto la piattaforma GiveSendGo, dove gli attivisti del Freedom Convoy avevano organizzato una raccolta fondi per ricevere donazioni e poter continuare la loro protesta contro l’introduzione della vaccinazione obbligatoria per i camionisti del nord America. Avevano scelto questa piattaforma dopo che GoFoundMe aveva sospeso la raccolta fondi in seguito a una violazione delle proprie policies.
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Quando si accede al sito di GiveSendGo, attualmente, compare una pagina di errore. Nelle ore scorse, c’era un redirect a una pagina in cui si condannavano i camionisti che sono arrivati a Ottawa per opporsi alle vaccinazioni obbligatorie contro il COVID-19. In pratica, una dichiarazione programmatica per spiegare la decisione di mettere in rete e condividere tutti i dati delle persone che hanno versato contributi per partecipare alla causa.
Secondo il sito non-profit di whistelblowing Distributed Denial of Secrets, il quantitativo di dati proveniente dal sito GiveSendGo è pari a 30 megabyte di informazioni sui donatori: indirizzi mail, codici postali e indirizzi IP utilizzati per accedere alle varie campagne promosse sulla piattaforma. Un gesto politico molto forte, che prende di mira i manifestanti contro l’obbligo vaccinale.
Di fatto, dunque, dopo la chiusura della petizione su GoFoundMe per violazione delle policies, i fondi per la protesta del Freedom Convoy sono stati compromessi da un attacco hacker all’altra piattaforma per raccogliere firme e sottoscrizioni. Al momento, GiveSendGo non ha rilasciato dichiarazioni di commento, ma il sito continua a essere irraggiungibile.