Ucciso a New York Frank Calì, il capo mafia della famiglia Gambino

14/03/2019 di Enzo Boldi

L’italoamericano Francesco Frank Calì, 53 anni, è morto questa notte negli Stati Uniti. Si trattava di uno degli esponenti di primo piano – secondo l’intelligence americana uno dei veri capi della mafia negli Usa – e boss della famiglia Gambino. L’uomo è rimasto vittima ieri sera di un agguato davanti alla sua residenza nel quartiere Todt Hill di Staten Island, vicino a New York, ed è morto in ospedale a causa delle ferite riportate da colpi di arma da fuoco. Sua moglie e i suoi bambini erano all’interno dell’abitazione. L’agguato è avvenuto alle 21.20 ora locale (le 2.20 di giovedì notte in Italia).

Il 53enne, ritenuto il boss della famiglia Gambino, è stato raggiunto da almeno sei colpi di arma da fuoco, secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni: a sparare è stato un uomo, che prima di fuggire a bordo di un’auto blu gli è passato sopra. Subito dopo l’agguato, sempre secondo i testimoni oculari, alcuni membri della sua famiglia sono usciti in strada e sono stati visti accanto al suo corpo piangendo. Il boss è stato trovato a terra con diverse ferite da arma da fuoco.

Ucciso Frank Calì, uno dei boss della mafia italo-americana

Finora la polizia non ha eseguito alcun arresto, ma gli inquirenti stanno portando avanti le indagini approfondendo i rapporti tra Frank Calì e gli altri esponenti della mafia italo-americana che da decenni detiene una parte del potere criminale nella Grande Mela. L’uomo era considerato il trait d’union tra la criminalità organizzata statunitense e Cosa Nostra a Palermo. In tempi recenti, infatti, sono stati certificati alcuni suoi incontri con diversi boss italiani.

Il passato criminale del boss della famiglia Gambino a New York

Frank Calì è il primo capo della mafia ad essere ucciso a New York da quando John Gotti, ordinò l’omicidio del boss dei Gambino, Paul Castellano, nel 1985 alla steakhouse Sparks a Midtown. È sempre stato considerato un uomo misterioso. Nella sua fedina penale un arresto tra il 2008 e il 2009 per racket, estorsione e associazione a delinquere, con tanto di condanna a 10 mesi di detenzione.

(foto di copertina: Ansa / fermo immagine tratto dal video della polizia di Stato)

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