Le incomprensibili critiche sui social a Francesca Mannocchi che ha documentato, dal vivo, la presa di Kabul

Sempre la solita storia: dai social network c'è gente che crede di saperla più lunga di chi sta toccando con mano quello che è successo

16/08/2021 di Gianmichele Laino

Lauree presso l’Università della vita che si sprecano. Così, siamo arrivati in quel momento in cui decine di utenti (spesso) anonimi sui social network si permettono di criticare il lavoro di Francesca Mannocchi che, per l’Espresso e Repubblica, ha realizzato dei reportage originali e carichi di umanità direttamente da Kabul, nei giorni della resa ai talebani. Nonostante il prezioso contributo e la prassi – sempre meno frequente – di inviare giornalisti sul campo per monitorare da vicino la situazione, sui social network diversi utenti, improvvisatisi esperti di geopolitica, hanno avuto modo di criticare i contributi realizzati dalla giornalista.

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Inspiegabili critiche a Francesca Mannocchi per il suo lavoro da Kabul

Succede, ad esempio, che Francesca Mannocchi scelga di pubblicare – in forma totalmente anonima – un messaggio che ha appena ricevuto su WhatsApp. Il testo è un appello disperato: «Se puoi fare qualcosa per me e per il mio visto, ti prego aiutami a tirarmi fuori da questo inferno, affinché non finisca in pasto a questi demoni».

È sicuramente una testimonianza rilevante, relativa a come venga vissuta – in Afghanistan – l’ascesa al potere dei talebani che sicuramente, nelle prossime settimane, limiteranno di gran lunga i diritti civili e le libertà personali faticosamente conquistate in questi ultimi 20 anni. Eppure, qualcuno si è sentito in diritto di criticare la scelta di pubblicare questo messaggio: «Che orrore, miserabili tweet acchiappalike che sfruttano la tragedia umana, senza capire una cippa e avere una minima visione del quadro d’insieme» – scrive un utente di Twitter. «Ha senso pubblicare messaggi privati così?» – si chiede un altro follower di Francesca Mannocchi. «Ma questo è giornalismo, reportages? Sembra una cosa da Giletti. C’è disperazione in tutto il mondo. Povertà, schiavitù di genere, di classe sociale, mille situazioni. Deluso». I messaggi di questo tenore si moltiplicano e affollano la timeline di Francesca Mannocchi che, invece, andrebbe seguita per il prezioso lavoro realizzato in questi ultimi giorni, per le fonti consultate, per la meticolosità con cui ha trasmesso al pubblico italiano le informazioni raccolte in Afghanistan.

Eppure, i messaggi che sta ricevendo non sembrano tutti prendere in considerazione questo aspetto né la professionalità di Francesca Mannocchi. Riassume bene la situazione questo tweet di Marianna Aprile: «Il giro completo lo stiamo facendo con farfallina56&friends che criticano I tweet con cui Francesca Mannocchi testimonia la situazione a Kabul. Con Farfallina56&friends dalla sdraio e Mannocchi da Kabul. La desolazione». Come darle torto.

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