Franca Leosini «porta con sé il tormento»: credere o no a Sabrina Misseri?

19/03/2018 di Redazione

Il clima è quello da fine trasmissione. O meglio, da fine storia. Le due puntate di Storie Maledette, condotte da Franca Leosini, si concludono con il punto interrogativo: «Sabrina, parlando con lei – dice la conduttrice al termine della trasmissione – si resta soprattutto lacerati dall’ansia di crederle ma tormentati dal dubbio se sia giusto o sbagliato crederle. Porto con me questo tormento». Gli ascolti, ovviamente, premiano la storica conduttrice: con l’8,1% di share, Storie Maledette è il terzo programma più visto della serata.

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FRANCA LEOSINI TORMENTO, LA CONCLUSIONE DELL’INTERVISTA

Il giallo di Avetrana, con la morte della quindicenne Sarah Scazzi, secondo la Leosini non è del tutto risolto. Ci sono le sentenze della magistratura, che hanno condannato all’ergastolo Sabrina Misseri e la mamma Cosima, ma qualcosa nella storia raccontata dalle due donne alla conduttrice farebbe dubitare circa la loro colpevolezza.

Le parole di Cosima, ad esempio, quando cerca di difendersi in merito alla ricostruzione fatta dagli inquirenti: «Io, di 120 kg, mi metto a correre e riesco ad acciuffare Sarah? Forse sono diventata una farfalla?». Oppure, tutte le ambiguità su Michele Misseri, in un primo tempo individuato come il mostro, ma il cui ruolo è stato ridimensionato nel corso della vicenda processuale. Il padre è il nucleo attorno al quale ruota tutta la seconda parte dell’intervista.

FRANCA LEOSINI TORMENTO, PERCHÉ MICHELE MISSERI SI È COMPORTATO COSÌ?

Con una delle sue celebri leosinate, la conduttrice cerca di sintetizzare così: «Questa vicenda si è articolata sin dall’inizio nel segno del paradosso – ha affermato Franca Leosini -. Da una parte suo padre che sostiene di avere la mani sporche di morte ma non viene creduto, dall’altra lei e sua madre che disperatamente vi dichiarate incolpevoli e non venite credute». Tra le righe dell’intervista rilasciata da Sabrina, il padre viene accusato di aver fatto una vera e propria recita nel corso dell’incidente probatorio. La replica della Leosini è tagliente: «Con quel suo modo di esprimersi avventuroso, ruspante, monocorde, in “misserese” – dice la conduttrice -, suo padre ha rilasciato dichiarazioni talmente incoerenti tra loro da non rendere credibile nulla. Neppure quando ha detto la verità».

Domenica prossima, 25 marzo, Storie Maledette si occuperà della vicenda di Tatiana Ceoban e della figlia Elena (13 anni), scomparse nei pressi del lago di Bolsena. Il compagno della Ceoban, Paolo Esposito, sta scontando l’ergastolo: lui, aveva tradito Tatiana con la sorella Ala di 18 anni. Un caso che merita l’approfondimento della stessa Leosini che cercherà, con il consueto stile, di offrire la parola all’uomo per dargli la possibilità di offrire la propria versiona davanti alle telecamere.

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