Roberto Formigoni finirà di scontare la sua pena ai domiciliari

22/07/2019 di Enzo Boldi

Roberto Formigoni sconterà la sua pena per il caso Maugeri agli arresti domiciliari. È quanto stato deciso lunedì mattina dai giudici del tribunale di sorveglianza di Milano. La richiesta era stata portata avanti dall’ex governatore della Lombardia – attraverso il lavoro del suo legale Franco Coppi – fin dai primi momenti dopo la condanna arrivata il 21 febbraio scorso.

L’ex governatore della Regione Lombardia era stato condannato dalla Cassazione, in via definitiva, a 5 anni e 10 mesi di carcere dopo un lunghissimo processo sul caso Maugeri-San Raffaele. Dal febbraio scorso era stato rinchiuso nel carcere di Bollate e, nonostante la legge Spazzacorrotti , i giudici del tribunale di sorveglianza di Milano hanno deciso di concedere al 72enne i domiciliari in luogo della prigione.

Le accuse contro Formigoni

Il caso Maugeri-San Raffaele è andato avanti per diversi anno, fino alla sentenza definitiva della Corte di Cassazione dello scorso febbraio, con la condanna a 5 anni e 10 mesi. Tra le contestazione mosse dall’accusa nei confronti di Roberto Formigoni – che erano state evidenziate già anche dalla sentenza della Corte d’Appello del settembre 2018, prima del giudizio finale dello scorso febbraio – c’erano sono anche l’uso di yacht, vacanze e cene a cui aveva preso parte l’ex governatore della Regione Lombardia per favorire la Fondazione Maugeri, attraverso un piano di delibere da parte della giunta regionale lombarda per un valore di circa 200 milioni di rimborsi pubblici.

L’autoconsapevolezza e il pentimento

Davanti al collegio del tribunale di Sorveglianza di Milano, presieduto da Giovanna Di Rosa, Roberto Formigoni aveva dichiarato, la scorsa settimana, di aver riconosciuto il «disvalore delle proprie azioni». Una sorta di pentimento che ha, quindi, convinto i giudici a concedergli gli arresti domiciliari ponendo fine alla sua permanenza nel carcere di Bollate che andava avanti da circa cinque mesi.

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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