Tennis, Fabio Fognini esce di scena a Toronto e se la prende con la Next Generation
10/08/2018 di Enzo Boldi
Non è uno sport per giovani. Questo sembra essere – in modo sintetico – il pensiero del tennista italiano Fabio Fognini che, da alcune settimane, sta attaccando l’ATP (l’associazione dei giocatori professionisti) sulla questione Next Gen. Per il numero 14 del ranking mondiale, eliminato a Toronto dal 19enne Denis Shapovalov, l’attenzione morbosa nei confronti della nuova nidiata di giovani tennisti sta penalizzando i più forti ed esperti.
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«Questa cosa della Next Generation secondo me è una cazzata, a me non piace tutta questa attenzione – aveva dichiarato qualche settimana fa Fabio Fognini, al termine del match vinto al Roland Garros contro il 22enne Elias Ymer -. Nadal a diciotto anni vinceva Parigi, ora abbiamo uno Shapovalov che è venticinque del mondo, sta migliorando ma intanto gioca la prima partita sul Suzanne Lenglen e la seconda sul Campo numero 1». Questione di spazi e di luci della ribalta. I due campi citati dal tennista sanremese sono le principali platee del torneo su terra rossa più importante del mondo, e vedere giocare un giovanissimo come Shapovalov lì è un privilegio che proprio non gli è andato giù.
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«C’è un’attenzione particolare che io non condivido – aveva proseguito Fognini -. Se uno gioca bene, l’attenzione se la trova. Vince 10-8 al quinto sul campo numero 27, si passa da lì, non dal giocare sullo Chatrier contro Federer. Devono mangiare pasta, correre e vincere le partite. L’ATP fa tante cose buone, ma questa cosa qua della Next Gen proprio non la capisco. Non sono d’accordo a dare tutta questa attenzione a questi ragazzi».
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Ed è stato proprio il 19enne Denis Shapovalov, numero 26 del ranking Atp, a presentare il conto a Fognini nel corso del torneo di Toronto, eliminandolo in due set, con il punteggio di 6-3 7-5. La classica legge del contrappasso. Nel corso della partita, l’italiano e il giovane canadese – ma di evidenti origini russe – hanno avuto anche qualche battibecco in campo, ma a fine partita il 19enne ha scansato qualsiasi polemica: «Io non parlo italiano. Gli ho detto che avremmo avuto modo di parlare post partita di qualsiasi problema, io dovevo rimanere concentrato».
(foto di copertina: Luo Huanhuan/Xinhua via ZUMA Wire)