A inizio febbraio ci saranno i primi passi ufficiali di Eco, il gruppo parlamentare nato dopo la fuoriuscita di Lorenzo Fioramonti dal Movimento 5 Stelle. Ci sarà un incontro con amministratori, presidenti di Regione e parlamentari per palesare gli obiettivi ambientalisti della nuova creatura politica partorita dall’ex ministro dell’Istruzione. E nel dare questo annuncio, l’ex pentastellato ritorna anche su vecchie polemiche che, come una goccia cinese, lo hanno convinto a dare prima le sue dimissioni da capo del Miur e poi ad abbandonare il M5S.
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Il suo passo indietro dal Ministero dell’Istruzione è cosa nota, così come i motivi che lo hanno portato a prendere questa decisione: l’assenza di fondi sufficienti per la scuola (lui chiedeva almeno 3 miliardi) inseriti nella Legge di Bilancio 2020. E famose sono anche le sue recenti prese di posizione nei confronti del Movimento 5 Stelle, accusato di non avere dialogo al proprio interno. Un’assenza di confronto e uno svilimento dei temi ambientalisti che avevano resto i pentastellati tanto popolari in Italia.
Nella sua intervista a La Repubblica, Lorenzo Fioramonti torna anche a parlare della sua proposta: la tassa sulle merendine (e non solo) per aumentare i fondi per la scuola. E l’accusa nei confronti di alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle è molto forte: «Indice di un’ignoranza profonda. Il sistema fiscale è sempre un sistema di indirizzo, se no tutto sarebbe tassato allo stesso modo. Il fisco tiene in considerazione i bisogni, le priorità. La salute, naturalmente. In Austria un governo di centrodestra ha aumentato le imposte sui voli aerei. Da noi è arrivato il no dal ministero: avremmo danneggiato Alitalia, hanno detto. D’altra parte la politica in questo governo non si fa in consiglio dei ministri ma nelle riunioni di maggioranza».
E tra i primi a criticare quell’uscita della tassa sulle merendine era stato proprio il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, ponendo il veto pentastellato sull’idea rilanciata a settembre dall’allora ministro dell’Istruzione (da poco subentrato a Marco Bussetti). Insomma, Fioramonti si è tolto un gran sasso dalla propria scarpa, sottolineando come quella presa di posizione contro di lui fosse del tutto inadeguata e non al passo con i tempi.
(foto di copertina da profilo Facebook + intervista a La Repubblica)