Il ministro Fioramonti dice che la rimozione dei crocifissi «non è mai stata all’ordine del giorno»
02/10/2019 di Enzo Boldi
Nessun atto concreto, solamente la risposta a una domanda palesando la propria opinione sulla presenza dei crocifissi in classe. Lorenzo Fioramonti, intervenuto telefonicamente questa mattina ai microfoni di Radio Capital, ha spiegato come la rimozione del simbolo religioso tipico del Cristianesimo dalle aule non è mai stata all’ordine del giorno. La sua era solamente l’esposizione del proprio pensiero in merito alla laicità dello Stato e del sistema scolastico italiano.
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«Sono sgomento di fronte al vespaio mediatico sul crocifisso – ha detto Lorenzo Fioramonti a Circo Massimo, su Radio Capital, la trasmissione mattutina condotta da Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto -. Ho detto che non è all’ordine del giorno, che non è una priorità, e alla domanda insistente e precisa mi sono sentito di dire che credo in una scuola laica. Punto».
Fioramonti dice di aver solo risposto a una domanda
Nessun piano per l’immediato futuro, dunque, ma solamente il suo pensiero sulla presenza dei simboli religiosi in una classe di una scuola. Insomma, non si tratta di piani per l’immediato futuro, ma di una polemica cavalcata da una certa sponda politica che ha voluto mettere in cattiva luce, secondo quando detto da Fioramonti, il suo operato davanti agli occhi degli italiani.
I veri problemi della scuola italiana
«A una domanda insistente e precisa mi sono limitato a dire che io credo in una scuola laica e mi sarebbe piaciuto vedere la costituzione e gli obiettivi dello sviluppo sostenibile sulle pareti – ha proseguito il ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca -. Invece di parlare del fatto che il Ministero sta lavorando per l’edilizia scolastica o che sta aiutando le amministrazioni, ci si concentra su una cosa che ho già detto non essere all’ordine del giorno».
(foto di copertina: ANSA / MATTEO BAZZI)