In Finlandia si è giocata una prima partita elettorale sul clima

15/04/2019 di Redazione

La Finlandia si è risvegliata, all’indomani delle elezioni politiche, con un risultato estremamente controverso, che ha permesso sì ai socialdemocratici di Antti Rinne di vincere la tornata, ma di avere allo stesso tempo un vantaggio risicatissimo sui sovranisti del Finns Party di Jussi Alla-Aho. I socialdemocratici hanno ottenuto il 17,7% delle preferenze contro il 17,5% del principale avversario. Un risultato, quest’ultimo, salutato con molto entusiasmo dai sovranisti europei, compreso Matteo Salvini, alleato di Alla-Aho.

Elezioni in Finlandia, la partita sul clima

Ora, probabilmente, per formare un governo sarà necessario una larga intesa tra le forze politiche che sono più affini ai socialdemocratici. In ogni caso, la presenza di un premier di questa area politica mancava da 20 anni, ovvero dall’affermazione del 1999. Una vittoria di misura che ha avuto una grande tematica di confronto. La lotta contro i cambiamenti climatici ha tenuto banco nel corso della campagna elettorale di avvicinamento a queste elezioni, con esiti contrastanti.

Se da una parte, infatti, i Verdi sono il partito che è cresciuto di più rispetto all’ultima tornata delle elezioni politiche (+3%), conquistando l’11,5% delle preferenze, è pur vero che la buona affermazione dei sovranisti – che dal canto loro mostrano scetticismo completo sul tema del global warming – dimostra anche come ci sia divisione su questo aspetto. Innegabile, in ogni caso, l’effetto della giovane sedicenne svedese Greta Thunberg, che ha riportato – attraverso il proprio gesto simbolico dello sciopero in ogni venerdì della settimana – il clima al centro dell’attenzione del dibattito politico in Europa.

La battaglia sul clima sarà la chiave per le prossime europee

Il messaggio dato dalla Finlandia su questo aspetto può essere valido anche per le prossime elezioni europee. Anche in Germania, nell’ultima tornata elettorale, i Verdi avevano ottenuto un ottimo risultato. Possibile, dunque, l’effetto contagio anche per le prossime europee di maggio. L’impressione è che soltanto l’ondata sovranista possa in qualche modo ridimensionare e superare la spinta ambientalista che il popolo dell’Europa intera sta avvertendo in maniera sempre più crescente.

(Credit Image: © Wiktor Dabkowski/ZUMA Wire)

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