Come la Fieg ha accolto l’accordo di 14 editori italiani con Google

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Il colloquio con Fabrizio Carotti, direttore generale della Federazione Italiana Editori Giornali

Domanda che ci siamo posti in queste ultime ore, dopo aver appreso di accordi tra 14 gruppi editoriali italiani (tra cui RCS) e Google anche nel nostro Paese: il mondo dell’editoria deve essere soddisfatto di questa tipologia di interlocuzione tra i singoli progetti dell’informazione e un grande OTT? Per schiarirci le idee, abbiamo cercato di capire cosa ne pensa la Fieg, la Federazione Italiana Editori Giornali. Il direttore generale Fabio Carotti ha innanzitutto espresso soddisfazione per un accordo che riconosce il valore dell’informazione online anche nel nostro Paese.



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L’opinione della Fieg sull’accordo tra 14 editori italiani e Google

«Il fatto che un grande OTT – afferma Carotti – riconosca il valore dell’informazione è senz’altro un aspetto positivo di una questione molto più ampia, che abbiamo visto svilupparsi anche in altri Paesi dell’Unione Europea». Sicuramente, il momento in cui arriva questo accordo è significativo. L’iter che porta a recepire la direttiva europea sul copyright è quasi al traguardo: «In tutto il percorso dell’implementazione della direttiva anche nell’ordinamento italiano – sottolinea il direttore della Fieg – la nostra federazione ha avuto un ruolo importante: il limite cronologico del 6 giugno 2021 si sta avvicinando e nei prossimi giorni ci sarà l’ultimo passaggio in parlamento per l’approvazione definitiva. Siamo soddisfatti per la ricezione dei nostri due ordini del giorno che chiedevano l’introduzione di un intervento diverso (un arbitrato o l’antitrust) se le parti (editori e OTT, ndr) non dovessero trovare accordi sui contenuti. Inoltre, è molto importante che si faccia chiarezza anche sulla definizione di “estratto breve“, che non dovrebbe in alcun modo condizionare la remunerazione per gli editori. Le interlocuzioni con il precedente governo, da questo punto di vista, sono state positive. Ci auguriamo che anche con il nuovo esecutivo si possa proseguire in questa direzione: il nostro incontro di ieri con il sottosegretario con delega all’editoria Giuseppe Moles, proprio per questo motivo, è stato importante».



Il futuro, oltre gli accordi tra editori e Google

L’auspicio della Fieg è che questi accordi tra editori e grandi piattaforme possano essere complementari con la ricezione della direttiva sul copyright: «Gli accordi tra i 14 editori riguardano l’utilizzo di uno strumento ulteriore messo a disposizione da Google, ovvero la sezione Showcase – spiega Carotti -. Saranno gli editori stessi a decidere quali contenuti inserirvi e attraverso i link, potranno ottenere un’attività ulteriore sui propri siti di notizie. La direttiva sul copyright, invece, è uno strumento più esteso, che si applica alla generalità dei contenuti pubblicati. Per questo credo che la parola chiave sia complementarietà tra le due formule».

Gli accordi comunicati due giorni fa, comunque, sembrano il risultato atteso di un negoziato che va avanti da tempo, senza particolari sorprese. «L’obiettivo della Fieg – conclude Carotti – è quello di creare le condizioni affinché si riconosca il valore di tutta l’informazione online. Per questo spingeremo, e siamo fiduciosi che ciò accada, perché la ricezione della direttiva sul copyright riguardi la totalità degli editori italiani».