La compagna del calciatore Malcuit: «I napoletani sono razzisti»

Si chiama Ashley Rose ed è la fidanzata di Kevin Malcuit, terzino destro del Napoli acquistato dai partenopei nella scorsa stagione. Le presenze in campo e le discrete prestazioni del calciatore arrivato dal Lille per una cifra vicina ai 13 milioni di euro non fanno evidentemente il paio con quanto la sua compagna vive quotidianamente. La donna ha denunciato – attraverso le sue Instagram Stories – una serie di episodi che l’hanno vista vittima di insulti razzisti e sessisti.

Fidanzata Malcuit, lo sfogo su Instagram

«Da quando sono arrivata – ha scritto Ashley Rose -, i napoletani sono stati disgustosi con me. Sono brutta, la sorella del mio fidanzato perché ho gli stessi capelli, devo fare una dieta. Ero stata avvertita: non sono bianca e magra con lunghi capelli lisci, ma ho grandi capelli afro, sono nera e con le forme non da “donna del calciatore” che sono ideali qui. Mi piacciano le mie forme, amo la mia pelle, i miei capelli. Mi è stato detto che i napoletani avevano la reputazione di essere razzisti. Non volevo crederci, ma vedo che è vero, non per tutti per fortuna».

Il caso Ashley Rose è scoppiato proprio nella serata del 16 luglio, quando ha pubblicato le sue dichiarazioni sul social network. Un caso che esplode proprio in quella Napoli che, almeno a livello calcistico, rivendica il suo multiculturalismo e difende i suoi calciatori – si veda Kalidou Koulibaly su tutti – dagli ululati razzisti che vengono rivolti continuamente negli stadi italiani. Senza dimenticare la discriminazione territoriale di cui gli stessi napoletani sono vittime.

La solidarietà del Napoli alla fidanzata Malcuit

La società sportiva ha immediatamente replicato alla compagna di Malcuit, condannando fermamente qualsiasi episodio di cui sia stata vittima: «Abbiamo letto lo sfogo della fidanzata di Malcuit, che ha ricevuto insulti razzisti – si legge in un tweet del Napoli -. Ne siano mortificati. I napoletani non sono razzisti. Ma ci possono certamente essere degli imbecilli che lo sono. E  noi li condanniamo con fermezza».

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