La festa nazionale di Casapound con Pillon e La Russa

C’è una vulgata abbastanza diffusa, soprattutto dopo che – qualche mese fa – il movimento di Casapound sembra aver rinunciato alla sua attività politica, limitandosi a promuovere soltanto le proprie iniziative a carattere sociale e culturale: la Lega – e in generale i partiti sovranisti di destra – avrebbero fagocitato i consensi dei fascisti del nuovo millennio. La festa Casapound, una manifestazione nazionale che andrà in scena a Verona dal 5 al 7 settembre prossimo, sembra confermare proprio questo assunto.

Festa Casapound: ecco le assonanze con Lega e Fratelli d’Italia

Scorrendo il programma della festa nazionale del movimento della tartaruga, infatti, si possono leggere diversi dibattiti ai quali sono invitati esponenti sia della Lega, sia di Fratelli d’Italia. Farà molto discutere, ad esempio, la presenza di Simone Pillon al dibattito del 7 settembre, quando verrà presentato – sotto la sua egida – il testo L’era della streghe. Pillon torna a Verona, dopo le polemiche per il Congresso della famiglia tradizionale, per presenziare a una tavola rotonda organizzata da Casapound.

Non sarà l’unico politico leghista a partecipare: nella lista dei presenti si possono leggere i nomi del senatore Andrea Ostellari e di Jari Colla. Altri partner individuati dal movimento della tartaruga saranno anche i politici di Fratelli d’Italia: l’esponente più autorevole tra questi sarà senz’altro Ignazio La Russa – vicepresidente del Senato – che parlerà della Libia insieme a un altro esponente del suo partito, il deputato Andrea Delmastro. Il senatore Stefano Bertacco chiuderà l’ultima giornata della festa Casapound, mentre uno degli ideologi di Fratelli d’Italia – lo psichiatra Alessandro Meluzzi – parlerà di Bibbiano (poteva mancare questo tema nella narrazione sovranista della destra?).

Lega e Fratelli d’Italia pronti a prendersi altri voti da Casapound

Con la fine dell’esperienza politica di Casapound, Lega e Fratelli d’Italia avranno campo apertissimo, spalancato nella conquista dei voti dell’estrema destra. E, in seguito all’abbandono dell’alleanza di governo con il Movimento 5 Stelle, il Carroccio non farà altro che tarare il proprio bilancino ancora più a destra. La scalata era già iniziata. Adesso può dirsi completata, anche nei toni e nella partecipazione agli stessi eventi.

(Simone Pillon (sx) e Ignazio La Russa (dx) – FOTO ANSA)

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