La giunta leghista di Ferrara si aumenta lo stipendio del 10%
11/08/2019 di Enzo Boldi
Promettere di essere diversi, ma diversi da chi? E così la favola del rinnovamento di Ferrara attraverso la neo eletta giunta leghista parte da un portafoglio molto più pieno rispetto alla precedente amministrazione. Il salvadanaio più colmo, però, non è quello delle casse comunali, ma quello nelle case dei componenti della nuova Giunta alla guida della città. Il sindaco Alan Fabbri – eletto dopo il ballottaggio dello scorso 9 giugno – infatti, ha approvato le indennità che saranno pagate agli assessori e ai consiglieri comunali per tutto il loro mandato. Con una sorpresa.
Andando contro la linea della spending review – tra le mozioni della campagna elettorale del Carroccio c’era anche lo sperpero di denaro pubblico da parte della precedente guida delle città da parte del Partito Democratico -, la giunta ha approvato il ritorno agli emolumenti del passato. Un 10% in più rispetto a quanto percepito – dopo un taglio deciso dalla passata amministrazione dem – dal «governo precedente». Il che, tirando le somme, equivale a una spesa di 225mila euro in più solo per il pagamento degli stipendi di sindaco, assessori e componenti vari della Giunta.
La giunta leghista di Ferrara si alza gli stipendi
Con questa mossa, dunque, il sindaco di Ferrara – il leghista Alan Fabbri – percepirà uno stipendio di 6400 euro al mese, il vicesindaco Nicola Lodi ne avrà oltre 4800 e gli altri assessori supereranno di gran lunga i 3800 euro mensili. Il tutto dopo l’incremento dello stipendio del Presidente del Consiglio Comunale della cittadina estense, Lorenzo Poltronieri, il cui costo mensile era già stato ritoccato del 15%.
Niente spendi review e ritorno al passato
Spese, spese, spese. Niente revisione dei conti, ma un ritorno al passato superando il taglio degli stipendi attuato dal Partito Democratico nel corso dell’amministrazione 2014-2019, durante la quale gli emolumenti a sindaco, vicesindaco e assessori era stato ritoccato al ribasso del 10%. Ora quella sforbiciata è stata ricucita, facendo aumentare i costi della classe politica di Ferrara di 225mila euro. Il cambiamento dei diversi, ma diversi da chi?
(foto di copertina: ANSA/GIAN LUCA TEODORINI)