Dalla Francia arriva l’appello dei ristoratori: «Fateci assumere i migranti»

07/08/2018 di Enzo Boldi

Nonostante la crisi occupazionale giovanile che da alcuni anni ha colpito la Francia, ci sono alcuni lavori che i ragazzi d’oltralpe non vogliono proprio fare. È il caso di tutte quelle professioni legate al mondo della ristorazione. Non ruoli di chef o sous-chef – per quelli continua a essere elevata l’offerta, anche grazie all’exploit di trasmissioni televisive sul genere -, ma quelli più faticosi e meno appariscenti. Per questo motivo Didier Chener, presidente del Groupement National des indépendants Hotellerie-Restauration (Gni), ha chiesto al governo francese di aprire una trattativa affinché si possano assumere lavoratori extracomunitari irregolari per svolgere alcuni di questi lavori.

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«Sono circa 130mila i posti vacanti nel settore della ristorazione francese – spiega Didier Chener in un appello pubblico lanciato al Premier Edouard Philippe -. Nonostante l’alto tasso di disoccupazione giovanile, non troviamo ragazzi disposti a lavorare». La soluzione a questo problema, secondo Chener, è facile da trovare: «Fateci assumere i migranti».

«Fateci assumere migranti», i ristoranti francesi contro i giovani choosy

I giovani francesi si riscoprono choosy. Pregiudizi, cliché e condizioni di lavoro – a volte pesanti – scoraggiano i ragazzi francesi dal proporsi per ruoli come lavapiatti o camerieri. «La gente evita sempre di più alcuni incarichi difficili, come quello di lavapiatti – prosegue il presidente del Groupement National des indépendants Hotellerie-Restauration -. Le persone sottovalutano le prospettive nel nostro settore che può rivelarsi un vero ascensore sociale in questo genere di professioni. Non è raro vedere gente che ha cominciato come aiutante diventare gestore di un locale».

L’idea di Didier Chener di richiedere al governo un’apertura al lavoratori migranti irregolari, è condita dalla storia di Amadi, un giovane senegalese impiegato per anni sotto falso nome in un ristorante nel centro di Parigi che, nel giro di poco tempo, ha scalato le gerarchie diventando aiuto-cuoco.

«Fateci assumere migranti», ma in Francia le leggi sono molto stringenti

In Francia, non è facile assumere un richiedente asilo o un rifugiato politico. Le procedure per l’assunzione è possibile soltanto nove mesi dopo l’avvio delle sue richieste di protezione al governo francese. Ancor più complicata la situazione dei cosiddetti migranti economici – quelli fuggiti dal proprio Paese di origine non per motivi umanitari o di guerra -, che non sono hanno alcuna autorizzazione a lavorare se sprovvisti di permesso di soggiorno. Ma adesso, con la trattativa e il tavolo di confronto aperto tra l’associazione dei Ristoratori e il governo francese, la situazione di molte persone potrebbe cambiare.

 

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