Fase 2 e rincaro dei prezzi: cosa aspettarsi dai bar ai parrucchieri, passando per gli alimenti

L’inizio della fase 2 ha significato, come registrato da molti italiani, l’aumento dei prezzi. I costi della chiusura prolungata degli esercizi commerciali e quelli che si devono affrontare per sostenere la sanificazione stanno ricadendo sulle spalle dei consumatori italiani, stando a quanto rende noto il Codacons. Il ragionamento fatto dagli esercenti che fa pagare ai consumatori la crisi del coronavirus, secondo chi difende i diritti dei consumatori, costerà alle famiglie 536 euro. Va considerato anche, come fa notare l’Associazione dei consumatori, che le regole di distanziamento sociale alle quali gli esercizi devono sottostare faranno diminuire il numero di clienti e, di conseguenza, i guadagni. Atteso un rincaro in questo senso anche nel settore turistico, sia a livello di trasporti che a livello di alloggi.

Codacons agli esercenti: «Prezzi stabili, altrimenti allontanate i clienti»

Codacons non esita a lanciare un appello preciso ai clienti: quello di mantenere stabili i prezzo praticati al pubblico. Non è saggio, secondo chi difende i diritti dei consumatori, cedere alla «tentazione di applicare rincari agli utenti per rifarsi dei minori guadagni di questi mesi». aumentando i prezzi, infatti, non solo non si recuperano le perdite ma, secondo le parole del presidente Rienzi, «eventuali rincari allontaneranno gli italiani dai negozi e determineranno una contrazione dei consumi rispetto al periodo pre-Covid, con danni ingenti per tutti». Proprio l’effetto contrario a quello che gli esercenti dovrebbero contribuire a causare, vista la situazione.

Da Milano a Roma, i rincari non risparmiano nessuno in fase 2

Bar e parrucchieri sono i primi negozi in cui si sta notando la differenza ma, come precisa il Codacons, per ora si tratta di casi isolati. A Milano una colazione al bar è più cara in certi locali, che vedono il prezzo del caffè salire da  0,90 a 1 euro e quello del cappuccino da 1,30 euro a 1,40. Se si va in centro un espresso può costare anche 2 euro. Sempre a Milano il rincaro si nota anche per chi, dopo mesi di lockdown, torna a usufruire di tagli, messe in piega e colore dei capelli. A Vicenza sono cinquanta i baristi che si sono accordati per aumentare il prezzo del caffè a ben 1,30 euro e quello del cappuccino a 1,80. A Firenze e a Roma un caffè può arrivare a 1,70 euro e 1,50 euro. A tutto questo va ad aggiungersi anche il rincaro degli alimenti, già registrato da Istat nel mese di aprile con il cibo a +2,8%.

 

(Immagine copertina da Pixabay)

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