Online le FAQ per l’Esame di Stato (ma non chiamatela “piattaforma”)

La presentazione del ministro Bianchi via social

12/04/2021 di Gianmichele Laino

Nella vulgata ha già preso piede l’espressione piattaforma per l’esame di Stato. In realtà, sarebbe molto più corretto utilizzare le frasi che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha pronunciato nel video di presentazione sulle pagine social del MIUR: si tratta di una pagina dedicata all’esame di Stato, con tutti i riferimenti normativi per le nuove regole che disciplineranno questo momento di passaggio che – per il secondo anno consecutivo – è stato condizionato dalla pandemia di Coronavirus e con le FAQ apposite per dare risposte immediate agli studenti.

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FAQ esame di Stato sul sito del ministero, cosa c’è da sapere

Si tratta, infatti, di un sotto dominio del sito del Miur, all’interno del quale sono presenti varie sezioni per guidare lo studente alle principali informazioni sull’esame di Stato 2021. Questo lavoro verrà supportato dall’utilizzo dei canali social del ministero (che contribuiranno a diffondere qualsiasi informazione sulla prova finale del percorso delle scuole superiori) e da alcuni programmi realizzati appositamente dalla Rai in ottica educazione e cultura.

È uno sforzo, sicuramente, ma non è il passaggio decisivo per una visione effettivamente digitale della scuola. Non basta, infatti, realizzare una sezione su un sito istituzionale per offrire un contributo tangibile a studenti che quelle informazioni avrebbero potuto agevolmente reperirle su altri canali, compresi i siti di informazione specializzata. Dopo due anni di Dad, dopo che la scuola ha dovuto confrontarsi con sfide digitali importanti per andare avanti e dopo che il nuovo governo ha previsto anche un ministero apposito per l’innovazione tecnologica e per la transizione digitale realizzare una vera piattaforma per l’esame di Stato (con contenuti in streaming, lezioni interattive, strumenti di esercitazione, simulazioni della prova finale) sarebbe stato il minimo.

Sarebbe stato una sorta di risarcimento morale per degli studenti che hanno vissuto una delle peggiori esperienze educative degli ultimi decenni in Italia. Invece, il ministero continua a usare lo strumento delle FAQ, mentre le testate giornalistiche parlano di ipotetiche piattaforme. Svolte tecnologiche, insomma, che in realtà non lo sono.

Foto IPP/LM/Alessio Tarpini

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