I genitori potranno vedere con chi hanno parlato i loro figli su Snapchat
Il Family Center è uno strumento che consentirà di monitorare le chat e prevenire eventuali abusi ai danni dei minori
10/08/2022 di Enzo Boldi

Il parental control è diventato, nel corso degli anni, uno degli strumenti maggiormente utilizzato (talvolta divenuto necessario per via delle mobilitazioni) all’interno delle varie applicazioni social. Non si tratta di mere limitazioni – come quelle che possiamo impostare sulle nostre tv per consentire esclusivamente la visione di contenuti adatti a un pubblico di minori -, ma di veri e propri sistemi che permettono ai genitori di monitorare e controllare le attività dei propri figli online e sulle applicazioni. Ed è questo il principio alla base della novità introdotta con il Family Center sbarcato nelle scorse ore su Snapchat.
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Uno strumento per monitorare, in maniera particolare, i contatti dei propri figli minorenni all’interno delle varie chat aperte, come spiegato dalla stessa piattaforma: «Family Center è progettato per riflettere il modo in cui i genitori interagiscono con i loro figli nel mondo reale, dove i genitori di solito sanno con chi sono amici i loro figli e quando sono in giro, ma non origliano le loro conversazioni private. Nelle prossime settimane, aggiungeremo una nuova funzionalità che consentirà ai genitori di visualizzare facilmente i nuovi amici aggiunti dai loro figli».
Introducing Family Center, our new in-app tools for parents and their teens on Snapchat. Designed to reflect the dynamics of real-world relationships, we want to empower parents to make online safety a priority — while protecting teens’ privacy. https://t.co/VhhgD5NzD2 pic.twitter.com/QC2NOLuU3r
— Snapchat (@Snapchat) August 9, 2022
Family Center Snapchat, come funziona e cosa permette di fare
Ovviamente il tutto parte dal basso. Perché il Family Center Snapchat ha una gerarchia che non può essere soverchiata: saranno i figli che hanno un account sulla piattaforma a decidere se il genitore potrà avere accesso alla sua “cerchia di amici” e approvare questa funzionalità di controllo. Insomma, ci dovrà essere un lavoro di comunicazione nel mondo reale all’interno della famiglia, con i più “anziani” che dovranno esser bravi a spiegare che l’utilizzo di questa funzione è esplicitamente a loro tutela. Perché quel che può apparire come uno strumento in grado di “limitare la libertà” dei più piccoli, in realtà è uno strumento in grado di prevenire alcune violazioni da parte di altri utenti. Perché in rete non sempre quel che appare rappresenta la vera realtà.