Famiglia Salentina soggiogata dal web: non uscivano di casa da due anni e mezzo
21/01/2019 di Gaia Mellone
Non uscivano di casa da due anni e mezzo. Un’intera famiglia del Salento soggiogata dall’uso del web e dei social network. L’allarme è stato lanciato dalle insegnanti della figlia più piccola, che si recava a scuola in evidente stato di trascuratezza. La storia raccontata dalla Gazzetta del Mezzogiorno.
Famiglia salentina soggiogata dal web
L’unico membro della famiglia che ancora aveva contatti con il mondo reale, era la piccola di 9 anni. Usciva solo per andare a scuola e comprarsi da mangiare: merendine, biscotti e caramelle. Intanto, il resto della famiglia aveva sviluppato una dipendenza patologica dal web: I genitori, la madre i 43 anni e il padre di 40, avevano perso completamente il controllo. Il primogenito, un ragazzo di 15 anni, aveva abbandonato gli studi e passava le ore attaccato al computer, senza neanche cambiarsi le scarpe. Il ragazzo infatti è stato trovato con le piaghe ai piedi e diverse infezioni: utilizzava ancora le scarpe di due numeri inferiori. Al ragazzo è stata prescritta una terapia antibiotica e un lungo periodo di fisioterapia per rimettere in movimento un corpo ridotto a uno scheletro e anchilosato dall’inattività.
La famiglia riusciva a tirare avanti grazie alla pensione di invalidità percepita dal padre, che gli permetteva di non lavorare e di avere il denaro necessario per far comprare alla piccola da mangiare. La terribile storia di abbandono e dipendenza dal web è emersa dopo l’allarme lanciato dalle insegnanti della bambina, che arrivava a scuola in evidente stato di trascuratezza, denutrizione e scarsa igiene. Le maestre hanno quindi sollecitato l’intervento dei servizi sociali che hanno scoperto la terribile condizione dell’intero nucleo familiare, ora seguito da un nucleo di specialisti.
Dal Giappone al Salento, la dipendenza dal web
Il fenomeno di dipendenza da social è stato studiato per l prima volta in Giappone, dove la tendenza è diventata un fenomeno di massa all’inizio degli anni ’90. È il cosiddetto fenomeno degli “Hikikomori“: adolescenti che abbandonano la scuola per rintanarsi nelle loro camerate, tagliando i ponti con il mondo esterno e vivendo solo una vita virtuale attraverso lo schermo del pc. Stavolta però, la dipendenza ha portato sull’orlo del baratro un’intera famiglia. «Lo diciamo da anni, il web ha migliorato le nostre vite, ma nasconde anche dei rischi altissimi» ha dichiarato all’Ansa il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Puglia, Antonio Di Gioia commentando la notizia riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. «Ne abbiamo parlato in relazione al fenomeno delle scommesse online, ma anche ad esempio della diffusione di filmati hard in rete»prosegue Di Gioia, sottolineando che «tutti abbiamo sottovalutato i pericoli della rete e della sovraesposizione dei più giovani, specie dei ragazzi più fragili, facili bersagli in un contesto slegato da riferimenti reali e concreti».
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