Carabiniere ucciso, il padre di Finnegan Elder Lee arrivato in Italia: «Fatemi vedere mio figlio»

La morte del carabiniere Mario Cercellio Rega scuote non solo l’Italia ma anche San Francisco, sopratutto il quartiere dove vive la famiglia di uno dei due ragazzi americani indagati per l’omicidio, Finnegan Lee Elder. Il giovane ha ammesso di aver accoltellato il vicebrigadiere dicendo di aver avuto paura e di non averlo riconosciuto come un ufficiale. Le versioni dei due ragazzi contrastano in alcuni punti, e il resoconto fatto dal collega di Rega, Andrea Verdelli, ha sollevato nuovi interrogativi. In California intanto fa scandalo la foto di Gabriel Natale Hjorth, bendato, e la famiglia di Lee ora arriva in Italia.

La madre di Finnegan Lee Elder : «Sono distrutta»

A incontrare Leah Lynn Elder, la madre del ragazzo californiano che avrebbe ammesso di aver ucciso il carabiniere Mario Cercellio Rega, è un inviato del Corriere della Sera a San Francisco. Il giornalista descrive la donna 51enne come allo stremo, «sono distrutta» da quanto accaduto dice e, come lo sarebbe ogni madre, preoccupata per le sorti del figlio. Il fantasma della vicenda processuale di Amanda Knox aleggia nelle news che raccontano il coinvolgimento dei due ragazzi nell’omicidio avvenuto nel quartiere di Prati, e spaventa gli americani. La famiglia Lee, saggiamente, non rilascia molte dichiarazioni: «Non posso parlare, è tutto così precario, stiamo aspettando le indicazioni del dipartimento di Stato, prima di partire per Roma, forse domani o mercoledì» dice Leah Lynn Elder all’inviato del Corriere della Sera, che evidenzia come i rapporti con la stampa siano gestiti dallo zio di Finnegan attraverso comunicati molto asciutti. Poche parole, ben pesate, quasi esclusivamente per esprimere la solidarietà «alla famiglia e agli amici dell’agente Rega, che hanno subito una perdita inimmaginabile», come ribadisce anche Leah quando apre le porte della sua abitazione al giornalista italiano. Al telefono con la testata La Stampa invece, Leah Lee si è lasciata andare a qualche ulteriore commento. Descrive infatti il figlio come «un ragazzo riflessivo» che «non prendeva droghe, solo la marijuana, legale nel suo Paese, la California» e che lui prendeva «con la ricetta medica, per alleviare il dolore di una menomazione fisica». Se davvero ha agito «contro qualcuno – continua la donna- lo deve aver fatto perché terrorizzato».

L’arrivo a Roma del padre di Finnegan Elder Lee

Intanto a sbarcare all’aeroporto di Fiumicino è Ethan Elder, padre del ragazzo. «La prima cosa che vorrei sapere è quale è la prassi burocratica per poter rivedere in carcere mio figlio» ha chiesto ai funzionari di polizia che lo hanno affiancato mentre ritirava i bagagli in compagnia del suo avvocato.  Ad attenderlo diversi cameramen e giornalisti.

(credits immagine di copertina: ANSA/TELENEWS)

 

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