Facebook pubblica (in ritardo) il rapporto sulla trasparenza dei contenuti

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L'azienda era stata criticata per aver trattenuto il rapporto in precedenza e per questo era stata accusata di mancata trasparenza

Facebook ha rilasciato il suo rapporto relativo ai post più visti nel primo trimestre del 2021, ma lo ha fatto in ritardo.



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Il ritardo sulla pubblicazione del rapporto

Come riportato dal New York Times e segnalato da The Verge, il link più visto su Facebook tra gennaio e marzo del 2021 era una notizia che ipotizzava che la morte di un medico della Florida potesse essere collegata alla somministrazione del vaccino contro il Covid-19. A tal proposito, il responsabile delle comunicazioni di Facebook Andy Stone ha cercato di spiegare come ha gestito quel link, discolpandosi in parte dalle accuse sul ritardo e dicendo che la notizia sul possibile collegamento tra la morte del medico e il vaccino era stata poi aggiornata dai giornali dopo le dichiarazioni del medico legale sulle cause effettive della morte. Ma il New York Times non aveva aggiornato la storia originale.



E quindi, Stone si chiede – nel suo tweet – quale sia il confine tra informazione e disinformazione. Stone ha detto che Facebook aveva trattenuto il rapporto di gennaio-marzo «perché c’erano correzioni chiave al sistema che volevamo fare», ma non ha spiegato quali fossero tali correzioni.

Il post Facebook più visto nel rapporto 2021

Quello che Facebook ha rilasciato il 18 agosto è un rapporto che annuncia il contenuto più visto nel suo News Feed pubblico da aprile a giugno, il suo secondo trimestre, e cioè un puzzle di parole che invitava gli utenti a scegliere le prime tre parole che vedevano. Il secondo post più visto invece chiedeva agli utenti sopra i 30 anni di pubblicare una foto di se stessi per chiedere ai propri amici se sembravano giovani. I domini più visti includevano YouTube, UNICEF, Spotify e CBS News.

Non è del tutto chiaro perché Facebook abbia deciso di rilasciare questi rapporti di contenuti popolari, ma sicuramente – in questa scelta – hanno inciso le critiche sulla gestione della piattaforma di informazioni fuorvianti sul Covid-19, che sono state crescenti nelle ultime settimane. Anche Biden aveva accusato Facebook di star «uccidendo le persone», invitando tutti i social media a fare un lavoro migliore nel trattare le informazioni fuorvianti o le fake news sui vaccini.

Dunque, anche se non si ha una risposta da parte di Facebook sul perché di queste informazioni, sicuramente possiamo dire che ha giocato bene le sue carte. Anzi, ha deciso di giocare a carte scoperte.