Facebook premia per la seconda volta 2 informatici italiani

Sono Emilio Cruciani e Roberto Verdecchia del Gssi a L'Aquila

01/10/2021 di Redazione

Nuovo riconoscimento da Facebook per Emilio Cruciani e Roberto Verdecchia, dottorati in Informatica al GSSI-Gran Sasso Science Institute dell’Aquila: già vincitori del Facebook Research award nel 2019, questa volta ricevono il ‘2021 Request for Proposal (RFP) on agent-based user interaction simulation’, un premio del valore di 94.500 dollari per il progetto ‘Testing non-testable programs using association rules’ condotto insieme a Breno Alexandro Ferreira de Miranda (Federal University of Pernambuco, Brasile) e Antonia Bertolino (Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione, CNR). È quanto si legge sul sito online dell’agenzia di stampa Ansa.

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Il progetto è uno dei 5 vincitori selezionati fra le 29 proposte arrivate da 24 università differenti in 11 Paesi. I lavori premiati nel 2021 propongono tecniche informatiche d’avanguardia per individuare e riparare problematiche di privacy e integrità, tramite la simulazione virtuale di utenti. In particolare, il progetto intitolato ‘Testing non-testable programs using association rules’ ambisce a fornire una tecnica con cui è possibile valutare la correttezza di un sistema per il quale non esiste un ‘oracolo’, vale a dire un meccanismo per determinare se un test abbia o meno avuto successo. La chiave del progetto è quella di sfruttare regole di associazione, relazioni nascoste tra i dati, per individuare istanze anomale e probabilmente non corrette. Nelle intenzioni della società fondata e presieduta da Mark Zuckeberg, attraverso questi RFP si mira a promuovere innovazione e ad approfondire la collaborazione con il mondo accademico nell’area della simulazione basata sul web. Nella rosa dei nove concorrenti arrivati fino alla finale, compare un altro progetto targato GSSI: è ‘SOCIETY: Social testing by gamified behavior trees’, presentato dal team formato da Antonia Bertolino e dai professori del GSSI Patrizio Pelliccione e Michele Flammini.

[CREDIT PHOTO: ITALY PHOTO PRESS]

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