Cambridge Analytica, la Ftc multa Facebook per 5 miliardi di dollari

La Ftc o Federal Trade Commission, l’autorità statunitense garante della Concorrenza, ha votato questa settimana per imporre a Facebook una multa pari a 5 miliardi di dollari per per violazione delle informazioni personali, in riferimento al caso Cambridge Analytica. A rivelarlo è il Wall Street Journal.

Quella imposta a Facebook è la multa più alta imposta a una azienda hi-tech

La decisione richiede ancora l’ok finale del dipartimento di Giustizia, che raramente respinge gli accordi raggiunti dall’autorità: nel caso venisse approvata, si tratterebbe della multa più alta mai comminata dal governo federale contro una società hi-tech. Fino ad oggi il primato spettava a Google, che nel 2012 era stato multato dalla Ftc per 22,5 milioni di dollari a seguito della disputa sulla privacy che riguardava gli utenti Safari di Apple: il colosso hi-tech era accusato di aver imposto cookie sul browser per seguire gli utenti e tracciare il loro comportamento.

L’entità della sanzione a Facebook, ad ogni modo, sottolinea la crescente attenzione tra i funzionari di Washington su come i giganti della Silicon Valley raccolgono, archiviano e usano i dati personali degli utenti. Non è un caso quindi, che la multa comminata a Zuckerberg e soci vada oltre ogni più funesta previsione, considerato che lo scorso 24 aprile avevano accantonato ben 3 miliardi di dollari per far fronte alla stangata che era nell’aria.

La critica dei dem: «La multa è una puntura di zanzara per Facebook»

Non sembrano pensarla così però i democratici, con il deputato David Cicilline, presidente della sotto commissione per l’antitrust alla Camera dei rappresentanti, che afferma: « La multa di cui si è anticipata la notizia è una puntura di zanzara per una società delle dimensioni di Facebook. E temo che le consentirà di cavarsela per i recenti abusi dei dati degli americani di cui questo accordo inadeguato non sembra aver tenuto conto. L’unico modo per assicurare agli americani che i dati privati siano protetti è quello di approvare una legge forte sulla privacy».

 

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