Ci risiamo. Facebook ha condiviso i dati con Huawei (e non solo)

Facebook ha dato l’accesso ai dati personali di alcuni dei suoi utenti ad almeno quattro società cinesi, una delle quali nel mirino delle autorità americane come minaccia alla sicurezza.

A rivelarlo è oggi il New York Times, sottolineando come il social network abbia siglato gli accordi di condivisione dei dati con quattro big cinesi nel 2010. Fra questi colossi figura anche Huawei, leader delle apparecchiature per telecomunicazioni considerato dall’intelligence americana, in quanto cinese, una minaccia alla sicurezza nazionale.

Huawei ha smentito la notizia. «Come tutti i principali produttori di smartphone, Huawei ha lavorato insieme a Facebook per rendere i suoi servizi maggiormente fruibili da parte degli utenti. Huawei non ha mai raccolto né archiviato alcun dato degli utenti di Facebook», precisa in una nota ufficiale. Ma quindi cosa è successo?

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«Huawei è il terzo produttore di cellulari al mondo e i suoi dispositivi sono utilizzati da miriadi di persone, anche negli Stati Uniti. Facebook e molte altre aziende tecnologiche statunitensi hanno collaborato con loro e altri produttori cinesi per integrare i loro servizi su questi telefoni», ha spiegato in una nota Francisco Varela, VP di Facebook per le partnership mobile.

Tutte le informazioni dell’utente coinvolto, in questo caso, sono rimaste sui dispositivi anziché essere inviate ai server di Huawei. Non è garantito però come questa modalità sia, in effetti, assicurata realmente.

Varela ha detto che Facebook ha stipulato accordi simili con le cinesi Lenovo, OPPO e TCL. La società ha detto che sta riducendo le sue partnership per la condivisione dei dati. A Washington stanno crescendo dubbi sulla gestione dei dati utente da parte di Facebook dopo il rapporto del New York Times che ha rivelato inizialmente le partnership con diversi big dei produttori di dispositivi, tra cui Apple e Samsung.

Il senatore Mark Warner, democratico e membro del comitato di intelligence del Senato, ha chiesto a Facebook se avesse collaborazioni con produttori di dispositivi cinesi. Sottolinea come queste siano «preoccupazioni legittime». E ha aggiunto: «Non vedo l’ora di saperne di più su come Facebook ha assicurato che le informazioni sui propri utenti non siano state inviate ai server cinesi».

 

(Credit foto: © Michael Candelori/Pacific Press via ZUMA Wire)

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