Come le nuove policies di Twitter stanno creando confusione anche su «Facebook a pagamento»

Qualcuno sui social, anche in Italia, sta spargendo la voce di un possibile impiego solo a pagamento del social network di Zuckerberg

04/11/2022 di Redazione

Il fatto che Twitter si stia trasformando rapidamente in un outlet a pagamento ha evidentemente confuso le acque o, più verosimilmente, ha preparato il terreno a una discussione che è montata su con la stessa rapidità con cui monta su un trend. Mentre Elon Musk decideva di comprendere la spunta blu nel pacchetto di abbonamento di Twitter Blue (facendo clamorosamente lievitare i costi fino alla cifra attualmente indicata di 8 dollari al mese) e mentre sta pensando di introdurre anche altre funzionalità pay (come, ad esempio, la possibilità di sbloccare dei contenuti video dietro al pagamento di una cifra variabile a seconda dell’importanza del video stesso), si stava creando un movimento informativo parallelo che riguardava l’eventuale possibilità che anche Facebook fosse a pagamento. Ovviamente, una bufala.

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Facebook a pagamento, la bufala che si sta diffondendo sui social

Sintomo di questo fenomeno è sicuramente ciò che è stato segnalato dai fact-checkers indipendenti di Facta News. Hanno evidenziato, infatti, un copy: «Facebook, arriva una novità clamorosa. Si potrà utilizzare solo a pagamento a partire da…». Innanzitutto, il contesto di pubblicazione di questo copy è quello di una pagina che è solita pubblicare contenuti scandalistici, con grafiche da click bait e con immagini decisamente inappropriate. Ovviamente, non è vero che Facebook si potrà utilizzare soltanto a pagamento, perché non c’è stata alcuna comunicazione in merito.

Del resto, uno dei motti più celebri del social network fondato da Mark Zuckerberg è: È gratis e lo sarà sempre. Certo, il problema è che la gratuità del social network è ampiamente controbilanciata dall’utilizzo dei dati personali degli utenti da parte della piattaforma e della società che la gestisce. Ma se per “a pagamento” intendiamo l’attività di corrispondere una cifra più o meno alta per poter utilizzare le varie funzionalità di Facebook, si può assolutamente negare che ciò sia una circostanza attualmente percorribile.

Probabilmente, chi ha realizzato il post ha voluto cavalcare l’onda della popolarità delle discussioni su Elon Musk e sulla trasformazione di Twitter in una sorta di regno del pay, dove chi vorrà utilizzare dei servizi tradizionalmente a disposizione degli utenti dovrà farlo in seguito al pagamento di un abbonamento.

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