Nel monografico di oggi, Giornalettismo si è concentrato sulla dinamica che sta portando molti media di tutto il mondo ad avere delle etichette “particolari” su Twitter. Si tratta di indicazioni atte a rendere percepibile e distinguibile all’utente-lettore un account di una testata che riceve fondi pubblici da quelli che, invece, sono “privati”. L’intenzione dichiarata da Musk, dunque, si estrinseca in questa descrizione sul “suo” social.
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E così, andando alla ricerca delle regole per definire quale media “meriti” quell’etichetta e quale no, ci siamo imbattuti in un punto delle linee guida di Twitter. Un aspetto piuttosto controverso.
Nella parte in ci si da una definizione di “government-funded media“, la spiegazione dei criteri di attribuzione di queste etichette Twitter è la seguente: «I media finanziati dal governo sono definiti come media in cui il governo fornisce una parte o la totalità dei finanziamenti e che possono avere vari gradi di coinvolgimento del governo sui contenuti editoriali. Per determinare l’applicazione di questa etichetta possiamo utilizzare fonti esterne simili a questa».
Ovviamente, quando si parla di “governo” si fa riferimento a un concetto globale che rientra nella sfera più ampia di “Stato”. Ovvero, dunque, di quelle emittenti e di quei media che ricevono dei finanziamenti pubblici. Fatta questa specifica, diventa curioso scoprire le “fonti”. E lo stesso Twitter fornisce un link. Si tratta di una pagina Wikipedia che risponde al lemma “Emittenti finanziate con fondi pubblici”.