La bruttissima esultanza di Simeone: «Non era per i tifosi della Juventus» | VIDEO

21/02/2019 di Redazione

Ultimi minuti di Atletico Madrid-Juventus. I padroni di casa segnano il 2-0 al Wanda Metropolitano. Una rete importantissima perché mette in discesa la strada degli spagnoli verso la qualificazione ai quarti di finale di Champions League. Diego Simeone si lascia andare a un’esultanza che definire sopra le righe è pure troppo. Si porta le mani alle parti basse e «mostra gli attributi» al pubblico delle prime file.

Esultanza Simeone, il video del gesto

L’allenatore dei biancorossi, un passato alla Lazio e all’Inter, ha poi voluto spiegare le motivazioni per questo suo gesto al termine della partita, nell’intervista a Sky di Gianluca Di Marzio. «L’avevo fatta uguale anche in un Lazio-Bologna da giocatore. Era per dire ai nostri tifosi che abbiamo i co****ni, non era rivolta ai tifosi della Juventus. Magari non è un gesto bellissimo, ma lo sentivo. Chiedo comunque scusa».

Esultanza Simeone, il precedente con la Lazio

In realtà, Gianluca Di Marizo aveva ricordato un precedente proprio in Lazio-Juventus, ma l’allenatore dell’Atletico Madrid lo ha corretto. In effetti, il precedente di Simeone in biancoceleste che, rivolto all’obiettivo della macchina fotografica, fa lo stesso identico gesto di ieri sera c’è: si tratta di una fotografia che è diventata una sorta di icona nel mondo laziale, proprio per indicare la voglia di una squadra di non mollare mai. Nella gara con il Bologna, la Lazio riuscì a vincere con il punteggio di 3-2 dopo una partita molto tirata. L’anno era il 2000, quello magico dello scudetto strappato all’ultima giornata proprio alla Juventus. Il risultato arrivò nella penultima di campionato e diede la possibilità ai biancocelesti di giocarsela fino alla fine con i bianconeri per la vittoria finale.

Le polemiche su Diego Simeone non sono mancate. Il gesto è inqualificabile e non fa altro che alimentare gli istinti più beceri di chi guarda le partite. Altra cosa le scuse al termine della partita. Ma ormai il danno era stato fatto. Con la recidiva.

Share this article