Mamma con quattro figli e in emergenza casa zittisce Ziello (Lega): «Le nomadi? Sono madri come me»

«Come sono mamma io e difendo i miei figli, lo stesso fa una mamma nomade». È lo sfogo di Marina a “L’Aria che tira” contro il leghista Edoardo Ziello. Il tema affrontato in studio è quello dell’emergenza abitativa (o emergenza casa), uno tra i più caldi dell’ultimo periodo, nonché cavallo di battaglia delle correnti politiche di estrema destra per accaparrarsi consensi soprattutto nelle periferie.

La storia di Marina, che si è incatenata davanti al Campidoglio per chiedere che le venga assicurata una casa

Marina è una mamma romana che insieme ad altre quattro donne nei giorni scorsi si è incatenata in piazza del Campidoglio per chiedere al Comune di Roma di assicurare un tetto sopra la testa a lei e ai suoi quattro figli, uno dei quali autistico. La giovane aveva ottenuto tre anni fa il buono casa ma l’appartamento in cui viveva con la sua famiglia è stato pignorato perché la proprietaria non pagava il mutuo. Da qui l’intervento delle forze dell’ordine che l’hanno costretta a lasciare l’appartamento.

L’intervento di Edoardo Ziello contro il comune di Roma: «Prima gli italiani»

Nel corso del suo intervento a commento della vicenda Ziello non si lascia sfuggire l’occasione di spolverare uno degli slogan più cari al leader del suo partito – nonché vicepremier – Matteo Salvini. L’ormai famosissimo (e abusatissimo) ‘prima gli italiani’. «Quando si tratta di trasferire dei nomadi a Torre Maura le risorse si trovano. Quando si tratta di aiutare famiglie italiane in difficoltà invece no», afferma l’esponente della Lega criticando la gestione dell’emergenza abitativa da parte del comune capitolino a guida M5s.

Emergenza casa, la risposta di Marina: «Sono mamme come me, anche se sono nomadi»

Ma Marina si innervosisce e il conduttore la invita a spiegare le sue ragioni. «Siamo tutte mamme. Come non ho un posto io dove portare i miei figli a dormire non lo ha nemmeno una mamma nomade», sbotta la donna rivolta a Ziello. E aggiunge: «Non funziona così, voi che state in alto dovete venire a vedere come viviamo noi. Non è che chi spaccia sono solo persone delle colore. Vieni sotto casa mia che ti faccio vedere che faccia ha chi spaccia».

L’esponente leghista, colto di sorpresa, torna a difendersi dietro i motti cari al Capitano. «I comuni devono fare una scelta, quando ci sono risorse scarse come nel caso del Comune di Roma uno deve scegliere se dare quelle risposte prima ai cittadini italiani o ad altri. Noi optiamo per i primi», ha replicato Ziello. A dimostrazione che quando non si hanno risposte, gli slogan tornano sempre utili.

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